I possibili ostacoli sulla via della salvezza
Mai nodi irrisolti restano tanti per la Grecia. I CREDITORI L'accordo fa perno sulla partecipazione «volontaria» di banche e altri investitori, chiamati a svalutare i loro crediti del 53,5%. Dopo l'apertura dell'Institute of International Finance, che li rappresenta, ora occorreranno le adesioni vere e proprie. Anche il Fmi, fra gli istituzionali, si riserva di decidere a marzo dopo l'ok dell'Iif e le misure concrete di Atene. LA POLITICA Cosa farà Atene nei prossimi mesi? Una fiammata di populismo anti-europeo potrebbe mettere in dubbio il fragile accordo raggiunto, che di fatto punta a una svalutazione interna con taglio di prezzi e salari attraverso una dolorosa recessione. Le elezioni politiche sono imminenti e dovrebbero assicurare una maggioranza (non assoluta) allo stesso partito il cui premier falsificò i conti causando la crisi. Tra i maggiori timori dell'Europa vi è la possibilità che i futuri equilibri politici possano, nonostante gli impegni dei leader, rimettere in discussione l'accordo. IL DEBITO E LA CRESCITA I piani europei prevedono il taglio del debito al 120,5% del Pil entro il 2020 da oltre 164% attuale. Ma gli stessi ministri delle Finanze dell'area euro si sono fatti fare un'analisi di sostenibilità del debito greco che mette in guardia: nello scenario peggiore, il debito ellenico resterà al 160% fra otto anni e Atene necessiterà di altri 245 miliardi di euro. L'austerity imposta ai Grecia sembrano allontanare il ritorno alla crescita. E la ristrutturazione del debito pone un enorme punto interrogativo su quando la Grecia potrà tornare a finanziarsi sui mercati. L'ECONOMIA MONDIALE Allargando ulteriormente l'obiettivo, il futuro della Grecia dipenderà dallo scenario della crescita mondiale europea: si punta su una ripresa a fine anno che dovrebbe mettere fine alla recessione che sta colpendo diverse economie europee. Un rimbalzo dell'economia americana potrebbe migliorare le previsioni. Vice-versa, la situazione potrebbe peggiorare drasticamente e dirottare verso il Portogallo. L'EUROPA E IL FMI. Anche gli assetti istituzionali europei stanno cambiando e con essi lo scenario che attende i greci: un'Europa più federale - con perdita di sovranità nazionali - metterebbe Atene sotto un ombrello più ampio. Per il momento si punta su un rafforzamento del firewall europeo costituito dal fondo di salvataggio, e sul successivo potenziamento delle risorse del Fmi. Ma l'accordo, che si sperava potesse essere raggiunto al G20 di fine febbraio, slitterà.
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