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Passera e Monti, la coppia candidata a tutto

Il premier Mario Monti e il ministro Corrado Passera

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Il nome girava «sotto traccia» già da qualche settimana. Ma ieri il governatore della Lombardia Roberto Formigoni lo ha messo nero su bianco: perché non candidare Corrado Passera, attuale ministro dello sviluppo economico ed ex consigliere delegato di Banca Intesa, a premier del centrodestra per il 2013? Il sasso, lanciato nello stagno del Pdl, ha ovviamente provocato reazioni, tutte in difesa di Angelino Alfano. Ma Corrado Passera non è l'unico esponente del governo tecnico «corteggiato» dalla politica. Anche Mario Monti è nell'elenco dei desiderabili e potrebbe essere il candidato ideale del Terzo Polo. O di quello che sarà il futuro Partito dei moderati che sogna Pier Ferdinando Casini e che ieri è tornato a proporre ai suoi alleati in tono abbastanza perentorio: «Il Terzo Polo è una fase di passaggio – ha spiegato – in Italia c'è bisogno di un partito della maggioranza relativa, un partito moderato della Nazione. I partiti così come sono organizzati ora non reggono più. O l'Udc e il Terzo Polo lo capiscono prima degli altri o saranno sommersi anche loro». Due tecnici che fanno «ingolosire» la politica. Anzi tre se ci mettiamo anche il ministro della cooperazione Andrea Riccardi. All'ex presidente della Comunità di Sant'Egidio ha pensato ancora il Terzo Polo come possibile candidato a sindaco di Roma l'anno prossimo. Candidatura che il ministro ha comunque spiegato di non accettare. Ma tutto questo fermento fa trapelare una voglia di personalità «esterne» che nasce probabilmente dalla rivolta che sta montando tra la gente contro gli esponenti della casta. Mario Monti e Corrado Passera provengono infatti da ambienti lontani dal mondo politico anche se sono legati dallo stesso cordone ombelicale di ex studenti della Bocconi: il primo è un economista che ha svolto buona parte della sua attività come commissario europeo, il secondo è un manager che si è formato alla Mondadori, poi all'Espresso, alla neonata Poste Italiane spa nel '98 e infine a Banca Intesa. Ma mentre l'attuale premier ogni volta che viene solleticato sulla vicenda allontana con l'arma dell'ironia la tentazione di entrare in politica, il suo ministro preferisce non commentare. Anche perché l'idea di presentarlo come candidato del centrodestra è relativamente recente. Ed è tutta legata a ragionamenti nati negli ambienti del Pdl del nord. E che lo lanci proprio Roberto Formigoni non è un caso. Il quarto mandato del presidente della Lombardia scade nel 2015 e non ci sarà possibilità per lui di presentarsi ancora. Motivo per cui alle prossime elezioni politiche del 2013 Formigoni in qualche modo ci sarà. Il Governatore da tempo accarezza l'idea di presentarsi alle primarie per il candidato premier del Pdl ma sa anche che la sua forza è tutta radicata al Nord, che da Roma in giù gli esponenti del Popolo della Libertà fanno fatica a «digerirlo». Una debolezza che è anche quella di Angelino Alfano ma rovesciata: l'attuale segretario del Pdl «sfonda» al Sud ma non riesce a scaldare gli elettori dell'Italia settentrionale. Ragionamenti dai quali alla fine è nata l'idea di sondare il terreno con Corrado Passera. Roberto Formigoni l'ha spiegata così: «Se il ministro dello sviluppo dicesse di condividere i nostri ideali e chiedesse di correre alle primarie, sarebbe un fatto positivo e credo che nessuno potrebbe impedirgli di partecipare». Resta l'incognita Silvio Berlusconi. Il Cavaliere fino a un paio di settimane fa sembra che non sapesse nulla di Corrado Passera. Ma di sicuro l'ex premier non ha mai gradito candidature «esterne» al suo mondo politico.

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