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Elsa non molla: sì ai licenziamenti ma l'azienda deve aiutare chi esce

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Compitodel Governo è spalmare tutele su tutti, non dare a tutti l'illusione del posto fisso a vita». Il ministro Elsa Fornero torna sul contestato articolo 18 lasciando intendere ai sindacati che sulla questione della flessibilità in uscita il governo vuole procedere con determinazione. Così ieri intervenendo all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Torino il ministro ha detto chiaro e tondo che ci deve essere la possibilità di licenziare ma chi «ha preso il posto deve anche ricevere un aiuto dalle istituzioni e dalla stessa azienda in modo da trovare in tempi rapidi un nuovo lavoro». A chi considera questo discorso un tabù, Fornero ribadisce che «la crisi è profonda e richiede risposte anche impopolari senza arroccarsi su difese antistoriche e che non possiamo più mantenere». Poi la sferzata ai sindacati. «È in corso un dialogo con le parti sociali. però tergiversare, aspettare non è la soluzione». Fornero ha quindi rilanciato l'apprendistato che «dovrà essere recuperato come forma di riqualificazione professionale seria che si accompagna anche alla flessibilità». La replica della Cgil non si è fatta attendere. «Questo governo spesso pensa di non dover rendere conto a nessuno e quindi immagina di poter procedere anche da solo» rimarca il segretario generale Susanna Camusso. E poi avverte: «Certo, se bisogna discutere solo di licenziamenti il tempo diventa infinito. Non faccio previsioni ma penso che ci sono questioni molto complicate su cui le posizioni sono profondamente diverse. Bisogna fare tutti gli sforzi per trovare delle soluzioni su almeno due temi: precarietà e allargamento degli ammortizzatori sociali». Camusso ha lanciato una frecciata anche alla Cisl. «Una manutenzione dell'articolo 18 intesa come diminuzione della sua efficacia non è giusta e nemmeno necessaria». «La cosa che ci preoccupa più di tutte - ha sottolineato la sindacalista - è l'idea che da un confronto sul mercato del lavoro e sul tema fondamentale del dualismo del mercato del lavoro e della precarietà si è passati ad una discussione su come indebolire le tutele dei lavoratori». Preme l'acceleratore il presidente della Confindustria Emma Marcegaglia. «Se la riforma del mercato del lavoro non andasse in porto sarebbe un bruttissimo segnale». È intervenuto anche Fini: discutiamo sull'articolo 18 ma solo per i nuovi assunti.

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