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Sull'ottimismo Fornero richiama Passera

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Il ministro del Lavoro Elsa Fornero

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Anzitutto il luogo. Un convegno organizzato a Milano dal Consorzio "Pan-Progetto asili nido", nato dalla collaborazione tra le reti dell'imprenditoria sociale del Paese e Intesa Sanpaolo. Scenografia migliore non poteva esserci per mettere in scena l'incontro di fioretto tra Elsa Fornero e Corrado Passera. Una profondissima disputa sul tema dell'ottimismo. In fondo la prima, torinese, è stata vicepresidente del consiglio di sorveglianza di Intesa San Paolo e della Compagnia di San Paolo che attualmente detiene il 9,7% dell'azionariato dell'istituto di credito. Il secondo, milanese (anche se è nato a Como), è stato amministratore delegato di banca Intesa, l'ha portata al "matrimonio" con Sanpaolo Imi e poi ha guidato il gruppo fino a quando non è stato nominato ministro dello Sviluppo Economico. Si potrebbe dire che tra i due c'è una certa "Intesa". O almeno dovrebbe esserci. Infatti Elsa e Corrado non vanno proprio d'amore e d'accordo. E ieri, pur sorridendo, la titolare del dicastero del Welfare non ha mancato di farlo notare. «Sulla capacità del governo di creare crescita - ha spiegato - il mio collega ha la tendenza a gettare il cuore oltre l'ostacolo, gli dirò di essere meno ottimista. Noi lavoriamo nel medio termine ed è soprattutto quell'orizzonte che dobbiamo avere presente». Quindi ha precisato: «Il mio messaggio era affettuoso. Anche lui ha fatto qualche cosa per il lungo termine perché ieri è nato il suo bambino ed è di buon auspicio. È bellissimo pensare che esistano cambiamenti che in maniera immediata possano portare il nostro reddito, la nostra occupazione a livelli più alti. In realtà è molto difficile trovare questa soluzione, queste bacchette magiche, noi lavoriamo per il medio termine». «Le riforme servono per innescare un processo di crescita - ha proseguito -. In questo però ci sono tutti gli italiani, le associazioni il "no profit" e anche tutte le imprese i liberi professionisti. Occorre dunque convincersi che quello che si sta facendo, anche se oggi tagliamo qualcosa, è per rendere il domani un po' più sicuro, soprattutto per i giovani, le donne e magari anche per i bambini, in modo non discriminatorio. È molto importante». Ma dietro la battuta sembra nascondersi qualcosa di più. Fornero e Passera hanno un modo completamente diverso di approcciarsi ai problemi. Il ministro del Welfare è un tecnico nel senso più puro del termine. Professoressa di Economia Politica, è abituata a guardare la realtà in un'ottica accademica. Tutto il contrario del collega che conosce bene l'arte della politica e non manca di esercitarla. Non a caso molti sono convinti che questa esperienza governativa gli servirà come trampolino per un futuro alla guida di partiti e schieramenti. Il punto è esattamente questo. I due si trovano ad affrontare temi che in gran parte tendono a sovrapporsi. E di certo Passera, impegnato ad affrontare la crisi di migliaia di aziende italiane, non ha gradito la "sparata" di Fornero (poi ritirata) sulla possibile abolizione della Cassa integrazione straordinaria. Così come quella "leggerezza" sulla cancellazione dell'articolo 18 (anche quella oggetto di ritrattazione) che scatenò la rabbia dei sindacati. Dopotutto il ministro dello Sviluppo Economico non manca di sottolineare quanto fondamentale sia «il dialogo con le parti sociali per tenere il collegamento con la società». Che la società, si sa, poi si reca alle urne e vota. I ben informati sostengono anche che Passera non abbia apprezzato le lacrime con cui Elsa sottolineò la fatica di chiedere sacrifici a chi vive di pensione minima diventando, di fatto, la "primadonna" dell'esecutivo. Insomma i motivi di attrito non mancano, anche se in questo caso lo scambio di affettuosi buffetti sul tema dell'ottimismo coinvolge, di riflesso, il premier Mario Monti. Fu lui, durante la conferenza di fine anno, citando esplicitamente Silvio Berlusconi, a ricordare che «l'elemento psicologico nella crisi è fondamentale. Bisognerebbe fare un bagno di ottimismo». E poi, rivolto ai giornalisti: «Mi astengo da fare inviti ai giornali ma sono sicuro che lo sforzo che stiamo facendo può portare a un moderato ottimismo». Meno di un mese dopo, proprio sull'ottimismo discutono due dei ministri più noti (almeno dal punto di vista mediatico) dell'esecutivo. Certo Fornero si è solo concessa una battuta (che come tale ha sempre un fondo di verità) e Passera, impegnato a festeggiare la nascita del figlio Giovanni, non ha replicato. Avranno modo di chiarirsi faccia a faccia e di ritrovare, nel caso, l'"Intesa" perduta.

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