Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Tir violento paga: arrestati 7 autisti

Esplora:
Blocco dei tir

  • a
  • a
  • a

Arrivano le botte, i blocchi violenti. E i primi arresti. Succede a Caserta, Taranto, Termoli. La storia è sempre la stessa. Un autotrasportatore - dopo giorni di stop - decide di mettere in moto e ripartire, e gli altri lo bloccano. Aggredendolo. I cinque camionisti arrestati dalla polizia stradale di Caserta, ad esempio, hanno inseguito, a bordo di un Fiat Doblò, un tir entrato sull'A30 al casello di Pagani-Nocera e diretto a Caserta. Un inseguimento da film d'azione con la vettura che più volte ha stretto il camion verso il lato destro della carreggiata per costringerlo a fermarsi e uno degli inseguitori ha anche lanciato un oggetto all'indirizzo del «crumiro». Nel frattempo il conducente del mezzo inseguito ha avvisato il 113 e i poliziotti, costantemente in contatto con il conducente del tir, hanno chiesto all'autotrasportatore braccato di uscire al casello di Caserta Sud dove avrebbe trovato al attenderlo le pattuglie della stradale. Il Fiat Doblò è caduto nella trappola: ha seguito il tir e all'uscita del casello è stato bloccato. I cinque a bordo che sono stati arrestati con l'accusa di danneggiamento aggravato e violenza privata. A Termoli (Campobasso) davanti al casello dell'A14, invece, un camionista è stato picchiato da due colleghi (poi arrestati) perché si era rifiutato di aderire allo sciopero, mentre vicino Taranto due autotrasportatori, padre e figlio di 44 e 20 anni, sono stati arrestati dai carabinieri dopo aver aggredito un loro collega che aveva tentato di eludere un blocco imboccando una strada interna. Un altro ferito c'è stato sulla Pontina, in provincia di Latina, dove un autista è stato fermato e aggredito perché tentava di superare un blocco organizzato dai camionisti, mentre a Livorno un manifestante si è aggrappato alla portiera di un tir in movimento per convincere l'autista a fermarsi, ma è caduto e si è ferito. Insomma, la protesta continua. Rispondendo al question time alla Camera, allora, Corrado Passera ha provato a rassicurare i camionisti: «Il governo - ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico - ha ampiamente affrontato le problematiche del settore e ha già individuato possibili soluzioni». L'autotrasporto sarà infatti destinatario di «una riduzione compensata dei pedaggi autostradali pari, per il 2012, a 170 milioni di euro». Inoltre, sottolinea, il decreto di ripartizione dei fondi a favore del settore, pari a 400 milioni di euro, «sarà firmato in tempi brevissimi». Nel provvedimento «saranno garantite le risorse per la proroga degli incentivi agli autotrasportatori per l'utilizzo delle vie del mare per un importo pari a 30 milioni di euro». Sulla questione è intervenuto anche il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini che ha definito l'emergenza dei tir «il risultato del grande deficit infrastrutturale del nostro Paese: il fatto che oltre l'85% delle merci in Italia viaggi su gomma, ci mette in una condizione di grande vulnerabilità». Sul fronte spesa, diventa sempre più forte l'allarme di Coldiretti: 50mila tonnellate di prodotti alimentari deperibili al giorno tra latte, fiori, frutta e verdura che quotidianamente lasciano le aziende agricole e le stalle rischiano di essere buttati, mentre nei supermercati le ultime scorte saranno esaurite entro un paio di giorni. L'associazione ha quindi lanciato la mobilitazione "Coraggio Italia" per regalare prodotti alimentari nelle piazze. Sono quantificati, poi, in 100 milioni di euro i danni subiti dall'agroalimentare made in Italy, mentre i prezzi continuano a salire: per alcuni ortaggi sono aumentati anche del 40%. Secondo le associazioni dei consumatori, questi pochi giorni di sciopero sarebbero già costati circa 21 euro alle famiglie, ma «la ricaduta sulla spesa mensile potrebbe arrivare a 144 euro in più alla seconda settimana di blocco totale». Rimarranno fermi anche oggi, poi, almeno per il primo turno gli stabilimenti Fiat. L'ultima provocazione, infine, arriva da Trasportounito: «Anziché ricevere una convocazione dal "governo dei professori" - spiegano - abbiamo raccolto l'interessamento dell'ex ministro Umberto Bossi, che domani a mezzogiorno (oggi, ndr) riceverà una delegazione guidata dal segretario generale, Maurizio Longo, per analizzare le motivazioni della protesta».

Dai blog