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Berlusconi: siamo sotto attacco

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Silvio Berlusconi

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«Adesso è a tutti chiaro che le agenzie di rating agiscono in nome e per conto del partito della speculazione». Silvio Berlusocni si sfoga con i suoi nel chiuso di palazzo Grazioli. Si sfoga già quando arrivano le indiscrezioni sul declassamento dell'Italia. Ma mantiene un misto di umori e sensazioni. La preoccupazione, la forte preoocupazione per quello che sta accadendo. Per quello che accadrà alla riapertura dei mercati, la Borsa che rischia di andare giù, l'uscita dalla crisi - soprattutto sul versante finanziario - ancora più difficile. La soddisfazione, se così si può dire, perché ancora una volta viene fuori che non era il suo governo e non era lui la causa della crisi. «Ogni giorno appare più chiaro che non ero io il problema», ha insistito ancora. Una sollevazione a cui si aggiunge un po' di sarcasmo per il fatto di vedere anche Sarkozy inguaiato pure lui: «Non so se ride ancora». Il Cavaliere ha seguito minuto per minuto l'evolversi della situazione tanto che nel tardo pomeriggio ha incontrato Antonio Tajani, vicepresidente della commissione Europea. Tajani, tuttavia, all'uscita si cuce la bocca: «Nulla da dichiarare, Berlusconi ha solo voluto informarsi sull'evolversi della situazione». Anche una parola potrebbe essere di troppo. Di fronte a tutto ciò anche i solletichi elettorali, il desiderio di tornare al voto grazie in particolare all'asse ritrovato con la Lega, sono rapidamente archiviati. In questo momento non si può pensare alle urne, sarebbe incomprensibile. È per questo che Maurizio Gasparri chiarisce in serata per evitare fughe in avanti: «Nel Pdl non c'è la volontà di staccare la spina e di andare a elezioni anticipate. Nel Pdl prevale un fortissimo senso di responsabilità. Abbiamo accettato le dimissioni del presidente Berlusconi, abbiamo comunque ancora i numeri e continueremo a presentare emendamenti. Se dovesse essere superato il livello di guardia lo diremo». Il Pdl sceglie la linea di collaborare. Spiega un big di via dell'Umiltà: «Ma chi si prende la responsabilità di far saltare il banco in questo momento?». Angelino Alfano con Fabrizio Cicchitto e Gasparri arriva a palazzo Chigi per parlare con il premier di liberalizzazioni. Il partito dell'ex premier invita il Professore a considerare anche altri interventi e non solo quelli annunciati: magari anche su altri potentati. E ha consegnato al capo del governo anche un dossier crescita rilanciando anche le privatizzazioni. E proprio sul fronte di un massiccio piano di dismissioni si sta muovendo il governo che si appresta a riorganizzare le le sue partecipazioni magari rimettendo tutto in capo a una holding nazionale.Per il resto si pensa a mettere sul mercato altre quote dei nostri gioielli industriali.

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