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Pensioni più basse

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Il ministro del Welfare Elsa Fornero

La Cisl: vogliamo una trattativa

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È questione di giorni. Lundì, nell'atteso Consiglio dei ministri, verrà sciolto il nodo degli interventi sulle pensioni. Il ministro del Lavoro Elsa Fornero da Bruxelles, dove era per partecipare al Consiglio Ue politiche sociali, ha fornito alcune anticipazioni sulle misure. «Sarà una riforma incisiva e rispetterà il criterio di equità tra le generazioni» ha detto il ministro sottolineando la «disponibilità al dialogo» ma «col rispetto dei tempi». In serata il ministro si è chiusa a Palazzo Chigi con Monti per preparare il testo della riforma da sottoporre alle parti sociali e alle Regioni nel vertice di domenica mattina. Cosa cambierà? La Fornero conferma l'introduzione del sistema contributivo pro rata anche per quelli che finora si sono tirati fuori. L'introduzione di questo sistema «andrà a regime progressivamente», ed è finalizzata ad «aiutare le persone a risparmiare durante la loro vita attiva» ha spiegato la Fornero e ha precisato che «le eccezioni saranno verso il basso»; ovvero saranno pensate «non per dare di più a chi è già più ricco, ma a chi non ce l'ha fatta». Il passaggio al contributivo pro rata riguarderà coloro che nel 1995 avevano più di 18 anni di lavoro e che avevano conservato il più vantaggioso metodo di calcolo retributivo. Pertanto tutti i lavoratori, indipendentemente dal numero dei contributi accumulati al dicembre '95, avranno la pensione calcolata con il contributivo ma varrà solo per i versamenti futuri, cioè quelli dal primo gennaio 2012 in poi. Dai dati Inps emerge che l'età media dei pensionati per anzianità nei primi 10 mesi del 2011 è di 58,7 anni in lievissimo aumento sui 58,6 anni del 2010. E di questi i due terzi sono usciti con 40 anni di contributi. Sarà accelerato l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne. Questo era stato già deciso dallo scorso governo (portare a 67 anni l'età pensionabile di uomini e donne entro il 2026) ma «con una lunghezza di tempi che oggi forse non ci è più consentita». Sul tavolo anche la possibilità di alzare a 43 gli anni di lavoro per percepire la pensione di anzianità. «Sono riforme che implicano sacrifici - ha detto il ministro - ma noi cerchereno di renderle meno sgradite e tollerabili basandole sull'equità sociale». Il presidente dell'Inps Antonio Mastrapasqua, ha sottolineato che «se si va verso il sistema contributivo, è insita la capacità di flessibilità dell'uscita. Va poi esaminato che questa poi possa essere affiancata ad un sistema di disincentivi e di incentivi». Mastrapasqua ha poi ribadito che «qualsiasi risparmio si possa effettuare sul sistema pensionistico deve restare nella cassa dell'Inps. Cioè quei soldi non possono essere usati per fare una strada». Definito il capitolo della previdenza da lunedì il governo affronterà il tema del lavoro. «L'obiettivo sarà di dare ai lavoratori più svataggiati e precari, chance in più di lavoro vero» sulla scia della «flexsecurity». «Lavorerò perchè ci sia» l'introduzione di un reddito minimo garantito.

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