Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Stancanelli lascia e Fini guadagna il voto di «mortadella» Strano

default_image

  • a
  • a
  • a

Loha annunciato lui stesso durante una seduta di Consiglio comunale da lui stesso convocata dopo la sentenza della Corte Costituzionale che, intervenendo sul doppio incarico, ha bocciato la legge n. 60 del 1953 nella parte in cui non prevede l'incompatibilità tra la carica di parlamentare e quella di sindaco di un Comune con più di 20 mila abitanti. «Non me ne vado, non scappo - ha detto Stancanelli - non sono abituato a scappare. Ho il dovere di non fare tornare indietro quello che stiamo facendo in questa città. Ho bisogno di sapere che alla fine del mio mandato i catanesi siano soddisfatti». «È giusto che si rispetti quello che la legge prevede - ha sottolineato l'esponente del Pdl - ma il problema è politico. Per quanto voglia bene al mio partito, ho detto che ho il dovere di non fare tornare indietro quello che stiamo facendo in questa città, perchè mi vergognerei. La città si sentirebbe tradita. Non posso permettermi di interrompere questo percorso, non posso farlo per il bene della città». Il discorso del sindaco Stancanelli al consiglio comunale di Catania è durato poco meno di un'ora, 58 minuti, e ha raccolto immediatamente il plauso del suo predecessore e senatore del Pd, Enzo Bianco: «Adesso Catania avrà finalmente un sindaco a tempo pieno - conclude -. Mi auguro che nel tempo che resta sino allo scadere del mandato possa lavorare per rilanciare la città. Se farà cose utili per Catania siamo pronti a dare il nostro contributo e fare la nostra parte. Così come saremo vigili e pronti a denunciare tutti gli atti di questa amministrazione che non faranno il bene dei catanesi». Infine il sindaco di Catania ha deciso di lanciare una frecciata a coloro che lo hanno contestato: «In questi giorni sento molti moralisti che negli ultimi tre anni hanno sindacato sul mio doppio incarico, un doppio incarico che al comune di Catania non è costato nulla». Ora però la maggioranza di governo perde un senatore. Infatti al posto di Stancanelli subentrerò il primo dei non eletti, Nino Strano, fedelissimo del presidente della Camera Gianfranco Fini. Strano passato alla storia per avere festeggiato a Palazzo Madama la caduta del governo Prodi mangiando mortadella. Una cosa che all'epoca fece arrabbiare Fini che commentò: «Il senatore Strano ha sbagliato; gliel'ho detto». Poi però, rivolto a chi, nel centrosinistra, aveva criticato Strano, che aveva pesantemente insultato il collega Nuccio Cusumano per avere, a sorpresa, deciso di votare la fiducia al governo Prodi, disse: «Non fate i sepolcri imbiancati parlando di rispetto delle istituzioni, voi che avete portato in Parlamento i vari Luxuria e Caruso».

Dai blog