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E l'opposizione ha già il suo nuovo leader

A sinistra il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, alla prolusione del Consiglio episcopale

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Luigi Frasca Non è certo una novità. In fondo basta attaccare il cattivo Silvio Berlusconi per diventare un «eroe» dell'opposizione. Così, appena il cardinale Angelo Bagnasco legge la sua prolusione davanti al Consiglio Permanente della Cei, appena i siti rilanciano le sue critiche nei confronti di «atti licenziosi» e «comportamenti tristi e vacui» che ammorbano l'aria, scatta immediato il coro di consensi di esponenti del centrosinistra. Cui, inevitabilemente, fa da contraltare la difesa della maggioranza. Tra i primi a parlare il ministro del Welfare Maurizio Sacconi che ammonisce a non usare le parole della Chiesa come una «clava», per non affondare nelle facili strumentalizzazioni politiche. Ed è questa la linea sulla quale si attestano le reazioni di altri esponenti cattolici del centrodestra, mentre nel Pdl si fa quadrato. Per Sandro Bondi le parole pronunciate da Bagnasco, «seppure legittime e comprensibili, rischiano di apparire unilaterali e di venire strumentalizzate politicamente». Carlo Giovanardi parla di «una prolusione pienamente condivisibile» auspicando tuttavia che «il messaggio venga letto nella sua interezza, al riparo di alcune grevi strumentalizzazioni che sono già in opera». Il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto non ha dubbi: «Il richiamo del Cardinal Bagnasco alla serietà, alla sobrietà, alla solidarietà, al rifiuto della reciproca denigrazione, allo stile di vita individuale, ai comitati d'affari, alle indagini unilaterali, costituisce l'espressione di una riflessione in atto nel mondo cattolico che richiede da parte di tutti noi un'attenta considerazione e che però non va banalizzata con considerazioni politiche strumentali». Gianfranco Rotondi non rinuncia tuttavia ad una battuta definendo Berlusconi «un santo puttaniere, ma che passerà alla storia come uno statista». «Si tratta di un monito che spero venga tenuto nella dovuta considerazione - commenta il presidente della Camera Gianfranco Fini - È un appello alle coscienze e un invito, a tutti coloro che hanno responsabilità, a onorarlo in ogni comportamento». Ma è tutta l'opposizione ad applaudire il presidente della Cei. Ed è particolarmente gradito, soprattutto agli esponenti cattolici del Pd, quel passaggio dedicato ad «un soggetto cattolico di dialogo politico» che fa pensare agli ex democristiani, oramai divisi nella diaspora tra gli schieramenti, alla nascita di una nuova Balena bianca. «Il richiamo a un impegno dei cattolici a un soggetto culturale e sociale che dialoghi con la politica sui temi dell'etica sociale e della vita - dice il democratico Giuseppe Fioroni - va accolto come un segnale molto positivo di arricchimento alla partecipazione democratica e a quella ricostruzione di un comune sentire valoriale di cui l'Italia non può fare a meno». «È difficile non concordare con il cardinale Bagnasco e il suo accorato invito a "purificare l'aria"», è il commento di Rosy Bindi, presidente del Pd secondo la quale «ciascuno ne tragga le conseguenze, se ne è capace, per la propria parte dimostrando così di avere consapevolezza della crisi morale, civile ed economica che stiamo attraversando». «Le parole di Bagnasco - commenta il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa - non hanno bisogno di commenti ipocriti o interessati. Sono limpide come l'acqua di una fonte e richiedono oggi a tutti noi, cristiani impegnati in politica, traduzioni tempestive e comportamenti conseguenti». Dello stesso tono il commento del leader di Api Francesco Rutelli: «Ci si aspettava da parte della Chiesa italiana un pronunciamento sulla crisi morale del nostro Paese, ed è arrivato molto forte e molto chiaro».

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