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Rischia di saltare la prima giornata del campionato di calcio in programma il 27-28 agosto.

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«Senzala firma del contratto collettivo non si gioca», tuonano i capitani di tutte e 20 i club di A. Damiano Tommasi spiega la posizione del sindacato: «Non si discute alcuna questione economica, ma solo il diritto di ciascun giocatore ad allenarsi con la prima squadra. Quando a luglio 2010 ci siamo seduti al tavolo, la Lega voleva discutere otto punti: uno, i cosiddetti trasferimenti forzosi a un anno dalla fine del contratto, è stato stralciato. Sugli altri abbiamo trovato l'accordo, ma la Lega non ha firmato, forse vuole cambiare di nuovo il punto sugli allenamenti differenziati. E infatti, ancora oggi ci sono giocatori che lavorano a parte, ai margini della squadra». Secca la replica del presidente Beretta (Lega Calcio) «A queste condizioni non firmeremo mai, e d'altra parte non si vede perché dobbiamo sottostare con Tommasi a una minaccia, che non abbiamo accettato con Campana. Lo sciopero minacciato dai calciatori è un atto grave e insensibile, a maggior ragione alla luce di quello che sta vivendo il Paese reale».

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