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Ancora blocco a Milano che termina a -0,70% Venerdì nero in Europa. Bruciati 80 miliardi

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.Ormai la crisi è giunta al suo quarto anniversario, e visti gli ultimi sviluppi appare tutto fuorché superata. Dagli Stati Uniti giungono continui segnali di indebolimento della ripresa che fanno temere su una ricaduta in recessione, uno scenario che viene evocato con forza dal settimanale The Economist. Goldman Sachs vede una possibilità su tre di una nuova recessione mondiale. La disoccupazione degli Stati Uniti a luglio è migliorata (9,1%) ma in modo insufficiente e non al punto da rassicurare i mercati. Tant'è che Wall Street ha ignorato questo dato mantenendosi in negativo per tutta la giornata e chiudendo in positivo solo dopo la disponibilità della Bce sull'acquisto dei titoli di Stato italiani dopo la decisione di Berlusconi di anticipare le misure anticrisi. Piazza Affari è stata in balia della volatilità, aprendo in forte perdita poi recuperando in positivo e quindi tornando in negativo. A complicare la seduta l'ennesimo blocco di uno dei principali indici di riferimento, il Ftse-Mib. A partire dalle 16.50 non è stato più aggiornato e c'è stata anche confusione nella comunicazione della chiusura. Prima Borsa Italiana ha detto che terminava a -0,62% poi rettificava a -0,70%. In rosso anche l'All Share (-0,89% a 16.730). Sulla Borsa hanno pesato anche i dati del Pil e della produzione industriale. Nel secondo trimestre la crescita è poco sopra lo zero (+0,3%) sul trimestre precedente e dello 0,8% nei confronti del secondo trimestre 2010. Anche l'industria arranca. Anzi arretra. A giugno ha segnato un calo dello 0,6% rispetto a maggio anche se rispetto a giugno 2010 la produzione è aumentata, ma appena dello 0,2%. Maglia rosa del listino Intesa Sanpaolo che ha fatto registrare un +5,61%, seguita da Telecom a +5,30%. Tutte le banche comunque hanno recuperato: Ubi +2,94%; Unicredit +2,21%; Banco Popolare +3,91%, Bmps +0,61% e Popolare Milano +0,99%. Tra gli industriali, se Fiat chiude con un positivo +2,60% e Fiat Industrial +0,53%, la controllante Exor cede invece il 5,76% e si segnale tra i peggiori titoli della giornata. Gli altri listini europei hanno fatto peggio. Londra ha lasciato sul terreno il 2,71%, Parigi ha chiuso al meno 1,26%, Francoforte meno 2,78%, Madrid ha contenuto le perdite allo 0,18% in un quadro altamente volatile. Complessivamente in Europa sono stati bruciati 80 miliardi di euro. Intanto anche ieri si è trascinata la tensione sui titoli di Stato dell'area euro, in particolare su Spagna e Italia tanto che stamattina hanno stabilito nuovi massimi storici sia i rendimenti dei Btp decennali sia il loro differenziale (spread) rispetto ai Bund della Germania. Lo spread Btp-Bung ha toccato un nuovo record a 413 punti base e per la prima volta ha superato il differenziale Spagna-Germania. Successivamente, da un picco del 6,40% i rendimenti dei Btp sono rientrati al 6,10%, e in questo modo lo spread sui Bund è rientrato a 385 punti base. Il Tesoro italiano ha annunciato di aver cancellato un'asta di Bot trimestrali prevista per la prossima settimana, ma che effettuerà regolarmente un collocamento di Bot a un anno di maturazione il 10 agosto. L'euro, inizialmente debolissimo sotto 1,41 dollari, ha però segnato un rally fino a sfiorare 1,43 sul finale grazie alle indiscrezioni, riportate dalla Reuters, secondo cui la Bce sarebbe incline a comprare i Btp italiani e i Bonos spagnoli a patto di un impegno alle riforme.

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