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Giulio reagisce con un trasloco lampo

A sinistra in basso Giulio Tremonti e in alto al centro Marco Milanese

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«La mia unica abitazione è a Pavia. Non ho mai avuto casa a Roma. Per le tre sere a settimana che normalmente - da più di quindici anni - trascorro a Roma, ho sempre avuto soluzioni temporanee, prevalentemente in albergo e come ministro in caserma. Poi ho accettato l'offerta fattami dall'onorevole Milanese, per l'utilizzo temporaneo di parte dell'immobile nella sua piena disponibilità e utilizzo. Apprese oggi le notizie giudiziarie relative all'immobile, già da stasera per ovvi motivi di opportunità cambierò sistemazione». Essere ospiti di qualcuno non è un reato. Ma al ministro dell'Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, tocca pure replicare a quanto emerso dall'inchiesta P4. E girare sui tacchi con un trasloco lampo. Non è indagato, è stato ascoltato solo come persona informata dei fatti ed è sorpreso ma tranquillo. Eppure i magistrati lo hanno messo nel mirino. Adesso è spuntata la casa in via Campo Marzio del Pio Sodalizio dei Piceni affittata per 8.500 euro al mese al deputato Marco Milanese, e utilizzata da Tremonti. Come se fosse un delitto essere ospitati da qualcuno. Ma Tremonti è tranquillo. Anche se ha dovuto ribadire che «già da stasera» non dormirà più nella casa del deputato Pdl. Ma guarda te se devono distruggere pure Tremonti. E se distruggono il mininistro dell'Economia alla fine chi ci rimetterà saranno i risparmi degli italiani. Perché la mira di quelli che sentono già di stare seduti a Palazzi Chigi è azzerare il debito pubblico e ripartire alla grande senza fardelli una volta volta al potere. E a chi tocca non si ingrugni. Per tentare di metterlo nei guai non sanno dove andare a pescare. E se guardi le accuse te ne accorgi che sono accuse striminzite. Il gip definisce «assolutamente poco chiari» i rapporti finanziari tra Tremonti e Milanese e, a proposito della locazione dell'immobile, ne spiega le ragione. Il gip rileva che «Milanese paga mensilmente» per quella casa «un canone molto alto». Come se fossero tanti 8.500 euro per una casa nel cuore di Roma. Ma ha capito il magistrato dove sta via di Campo Marzio? Se non lo sa si faccia un giro in una qualsiasi agenzia immobiliare della capitale e vedrà che quei soldi ci stanno tutti, né più e né meno è il costo medio di un canone di locazione per un immobile tra il Pantheon e Montecitorio. Poi aggiunge che il complessivo ammontare rispetto alle rate già pagate risulta di «oltre centomila euro». Embé?, si fa presto a moltiplicare 8.500 per i mesi di affitto ad arrivare a centomila euro. E poi ci sarebbe un assegno di 8.000 euro emesso dal ministro, nel febbraio 2008, in favore di Milanese. Anche qui il gip è sicuro: esso - secondo il gip - «attiene evidentemente ad altra partita economica tra i due, essendo isolato nel tempo» ed essendo stato emesso «un anno prima della nascita del rapporto contrattuale con il Pio Sodalizio dei Piceni». «Ne discende - scrive il gip, parlando del pericolo di inquinamento probatorio - la permanenza», nonostante le dimissioni di Milanese dalla carica di consigliere politico del ministro, «uno stretto ed attuale rapporto fiduciario tra i due esponenti politici che prescinde, evidentemente dal ruolo istituzionale rivestito dal Milanese».

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