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Il Made in Italy può essere un vantaggio competitivo, anzi ormai è un vero e proprio brand, che l'Italia non sa sfruttare soprattutto a livello di comunicazione.

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Diquesto si è discusso nell'incontro organizzato a Montepulciano (Siena) da Kpmg, la multinazionale di consulenza per le imprese, in collaborazione con Google. Un'occasione di confronto tra politica, imprese e mondo della finanza, ma anche, forse, l'occasione per un possibile faccia a faccia tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e Luca Cordero di Montezemolo, che però nessuno conferma. Letta, che agli invitati nella Cantina Icario, di proprietà di Andrea Cecchetti, rigorosamente a porte chiuse con i giornalisti tenuti a distanza, è venuto a garantire la disponibilità del Governo ad appoggiare idee e progetti che aiutino l'Italia a rilanciarsi soprattutto sui mercati internazionali ma ha ricordato che «occorre coniugare tradizione e modernità». Proprio le eccellenze presenti, come quelle rappresentate dalla terra della Valdichiana, sulla quale il sottosegretario si è soffermato a lungo nel suo intervento (50 minuti), secondo lui possono rappresentare un elemento di «differenziazione per far riguadagnare slancio e crescita». Certo occorre che tutti ne abbiano consapevolezza «a dispetto di un certo pessimismo che sembra a volte prevalere», ha aggiunto. Ci sono poi altri gap da recuperare, come la troppa burocrazia ricordata da Franco Masera di Kpmg, secondo il quale una riduzione dagli attuali 240 a 60 giorni per i pagamenti della Pubblica Amministrazione porterebbe «nel sistema circa 40 miliardi di liquidità». Ma anche su internet, dove il Made in Italy «mantiene una percezione molto buona» secondo Carlo D'Asaro Biondo, vicepresidente di Google e responsabile per l'Europa, Africa e Medioriente, per il quale c'è bisogno che le imprese italiane «recuperino il ritardo».

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