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Berlusconi: c'è un patto tra Fini e i giudici

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della manifestazione elettorale per il sindaco di Milano Letizia Moratti

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"Dobbiamo parlare alle famiglie milanesi per fargli capire le tante cose che abbiamo fatto di bene nel governo di Milano. È necessario vincere la primo turno per rafforzare il governo nazionale. Sono elezioni cittadine ma sono anche elezioni nazionali". Così Silvio Berlusconi descrive la competizione elettorale milanese, parlando al Teatro Nuovo in una iniziativa a sostegno del sindaco uscente Letizia Moratti, che rappresenta, dunque, anche un test per il governo. SINISTRA EVERSIVA - "La sinistra ha tentato, tenta e tenterà una nuova eversione cercando di dare una spallata al governo eletto dagli italiani come hanno tentato di fare con la diaspora di Fini cercando di farci perdere la maggioranza contro il voto degli italiani - afferma il premier Silvio Berlusconi - Ci hanno provato il 14 dicembre, gli è andata male, ma per fortuna alcuni deputati che venivano dalla società civili dopo aver conosciuto i sistemi comunisti hanno deciso di dare alla terza gamba della maggioranza dandoci una nuova maggioranza più esile nei numeri ma più coesa". Silvio Berlusconi ha poi rilanciato le riforme della giustizia, dell'architettura istituzionale e tributaria. Parlando a Milano, alla convention pro Letizia Moratti, ha ribadito che queste riforme sono possibili anche grazie all'uscita di Fini dalla maggioranza.  PACTUM SCELERIS - Lo aveva già detto in passato, Silvio Berlusconi lo ha ripetuto oggi: fra Gianfranco Fini e la magistratura c'è stato un patto, anzi e quello che ha chiamato patto "sceleris". "Voi mi proteggete, perseguite Berlusconi - ha spiegato il premier - è finché sarò presidente della Camera non passerà nessuna riforma che non mi piace". Secondo il premier il patto prevede che una volta fatto fuori Berlusconi l'idea di fini era quella di fare le riforme che convinceranno "la magistratura o non far nessun riforma". "Avviso i naviganti della Procura, la riforma della giustizia si farà anche senza Berlusconi - dichiara poi il premier - Ci scommetto, non riusciranno a farmi fuori neanche questa volta. Perché abbiamo e avremo la maggioranza del paese.  

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