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Nomine Rai in stallo Ancora scontro sul Tg2

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Paolo Garimberti, presidente della Rai

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Ancora una fumata nera per le nomine Rai. la quadratura del cerchio non è stata ancora trovata e il direttore generale di viale Mazzini, Mauro Masi, ha deciso di rinviare la partita ad oggi quando il cda tornerà a riunirsi. Ma un giorno in più di trattative difficilmente riuscirà a sciogliere il nodo. Le indicazioni proposte da Masi vedono Susanna Petruni, attuale vicedirettore del Tg1, in lizza per la direzione del Tg2 al posto del dimissionario Mario Orfeo, neodirettore de «Il Messaggero» e le candidature di Gennaro Sangiuliano e Franco Ferraro rispettivamente come vicario e vice del Tg1, insieme a una serie di vicedirettori: Fabrizio Ferragni, Fabio Massimo Rocchi, Claudio Fico e Filippo Gaudenzi. Alla nomina della Petruni si oppongono non solo i consiglieri dell'opposizione ma anche Angelo Maria Petroni (espressione del Tesoro) e Giovanna Bianchi Clerici (in quota Lega). Inoltre c'è la posizione del presidente Garimberti che ha lasciato intendere di non vedere con favore innesti esterni quando ci sono tante professionalità aziendali in grado di ricoprire quel ruolo. Il che significa che la nomina di Ferraro, candidato dalla Lega e proveniente da Sky, non sarebbe gradita nemmeno ai piani alti di Viale Mazzini. Per non parlare del sindacato Usigrai che contro nomine esterne ha deciso di proporre alla prossima assemblea dei cdr, in programma il 14 aprile, uno sciopero dei giornalisti Rai. I due rappresentanti del Pd hanno anche preannunciato ricorso alla Corte dei Conti, mentre l'esponente dell'Udc ha chiesto a Masi di svolgere «una ricerca più accurata ed attenta delle professionalità a cui affidare l'informazione del servizio pubblico da scegliere secondo i requisiti di professionalità e garanzia di equilibrio e pluralismo». Ironizza il consigliere di minoranza Rizzo Nervo sulla candidatura della Petruni: «C'è un aspetto politico, di profonda preoccupazione: abbiamo un Tg1 diretto da Minzolini, mi preoccupa un Tg2 clone». Va detto che Garimberti sulla poltrona del Tg2 ha auspicato da giorni il più largo consenso possibile. Insomma una partita molto difficile che potrebbe risolversi, come scommettono i bookmakers di viale Mazzini, nella soluzione dell'interim affidato a l'attuale vicedirettore Mario De Scalzi. Il cda di ieri non ha deciso nulla nemmeno per i palinsesti estivi. La discussione si è protratta fino a fine giornata ma poi si è deciso di rinviare le decisioni sulla programmazione al consiglio della prossima settimana. Lo slittamento è dovuto ad alcuni nodi da sciogliere per Raiuno. La discussione si è invece concentrata sullo stato dei lavori in corso per togliere l'amianto a Viale Mazzini. La questione delle nomine in Rai si intreccia a quella più ampia e non meno complessa del rinnovo dei vertici delle aziende pubbliche. E per una di queste poltrone il candidato potrebbe essere proprio il direttore generale Masi del quale da tempo si dice sia sul punto di dare le dimissioni. Ma chi potrebbe sostituirlo? Finora il nome più accreditato è quello di Lorenza Lei, vicina al Vaticano e ai cattolici del Pdl e sostenuta anche dalla Lega. Non solo. La Lei con un lungo passato in Rai conosce bene la macchina aziendale. Ma ultimamente al suo nome è stato affiancato anche quello di Guido Paglia. Vicinissimo a Fini, dopo lo strappo del presidente della Camera dal Pdl, si è legato a Berlusconi. Ad un anno dalla pensione, Paglia potrebbe essere il candidato giusto per traghettare l'azienda fino al 2012 quando scade il mandato dei vertici. Paglia, in viaggio in India questi giorni, si è tenuto, forse strategicamente, lontano dal totonomine. Un rinvio riguarda anche l'esame degli emendamenti al regolamento sulla par condicio. Se ne riparla martedì prossimo. Lo ha proposto alla Commissione di Vigilanza il presidente Sergio Zavoli, in considerazione del fatto che molti parlamentari avrebbero dovuto lasciare la seduta prima delle 15 per partecipare ai lavori dell'Aula della Camera ed anche per il fatto che la riunione del pomeriggio avrebbe dovuto esaminare tutte le proposte di modifiche ammissibili. Un lavoro che si sarebbe protratto, secondo le previsioni, almeno per tre ore. Martedì prossimo, quindi, si prevede una seduta plenaria lunga e impegnativa.

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