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Berlusconi in tribunale a Milano "È andata bene. Il 4 aprile sarò in aula"

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, all'uscita di Palazzo di Giustizia di Milano per il processo Mediatrade

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Dopo poco meno di due ore si è conclusa l'udienza del processo Mediatrade che ha visto in aula il premier Silvio Berlusconi. Il premier all'uscita si è fermato a salutare i suoi sostenitori radunati davanti al palazzo di giustizia. Poche parole da parte del Cavaliere che, rimasto accanto alla sua auto, ha assicurato che sarà presente alle prossime udienze: "Mi sto preparando al 4 aprile". A chi gli chiedeva se il caso Ruby l'avesse indebolito, il premier si è limitato a rispondere: "quello è un altro processo". "È ANDATO TUTTO BENE" - Il premier poi si è concesso ai suoi sostenitori lasciando il palazzo di Giustizia di Milano. Fuori dal tribunale, in corso di porta Vittoria, davanti al gazebo organizzato dal Popolo della libertà, Berlusconi ha fatto fermare la sua auto ed è salito sul predellino per salutare i suoi sostenitori, qualche decina, e rispondere alle domande dei giornalisti. Dall'altro lato della strada, invece, un gruppo di contestatori che hanno scandito lo slogan "dimissioni" nei confronti del premier. Due cordoni di polizia e di carabinieri separavano le due fazioni. "È andato tutto bene - ha detto Berlusconi ai giornalisti -, sarò in Aula il 4 aprile, per la prossima udienza". Il processo Mediatrade è stato aggiornato al 4 aprile. Secondo quanto si apprende, il presidente del Consiglio ha stretto la mano ai pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro prima di lasciare l'Aula. INCONTRO SUL RUBYGATE -  Durante l'udienza preliminare  il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non è intervenuto davanti al gup Maria Vicidomini. Nella pausa dell'udienza, mentre il gup si è ritirata in camera di consiglio, il premier ha conversato e scherzato con gli avvocati presenti, prendendo un caffè alla macchinetta nel corridoio al settimo piano del Palazzo di Giustizia. Tra gli argomenti toccati dal premier, a quanto si apprende, le riforme della giustizia, la riforma fiscale e le modifiche che intende apportare alla Costituzione. I legali di Silvio Berlusconi sono stati a colloquio per un quarto d'ora circa con il giudice Giulia Turri, presidente del collegio che si occuperà dal prossimo 6 aprile del processo per il caso Ruby. Con Turri hanno parlato Niccolò Ghedini e Piero Longo e i loro sostituti processuali Filippo Dinacci e Giorgio Perroni. Domani sia la difesa sia la procura depositeranno le liste dei testimoni. Paola Boccardi, legale di Ruby, dice che in settimana deciderà se costituirsi parte civile per conto della ragazza marocchina, presunta vittima del reato di prostituzione minorile. L'INTERVISTA A "MATTINO CINQUE" «È un fatto confermato da tutti i testimoni che io, nella mia azienda, in Mediaset, non mi sono mai occupato dell'acquisto di diritti televisivi ed è un fatto, confermato da tutti i testimoni,  che dal gennaio del '94, quando sono sceso in campo nella politica e mi sono dimesso da ogni carica, mi sono allontanato dalle aziende che avevo fondato per dedicarmi solo ed esclusivamente al Paese». Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi, intervistato da Maurizio Belpietro a La Telefonata su Mattino cinque, spiegando in modo dettagliato tutta la vicenda che lo vede imputato nel processo Mediatrade e che lo ha visto presente oggi in udienza. «Io - ha ribadito  il presidente del Consiglio - non mi ero occupato di diritti televisivi nemmeno prima, perché i diritti televisivi venivano acquistati da una sezione di Mediaset che aveva dei bravissimi manager a capo e che passavano all'ufficio acquisti le loro richieste per gli acquisti di  film e di telefilm sul mercato americano».

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