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Lombardo battezza il nuovo partito: «Il leader? Saviano»

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Sarà«un'evoluzione del Mpa, con una nuova leadership», afferma il governatore della Sicilia. Incerto il nome: «I meridionali» o «Partito del meridione d'Italia». Più chiare appaiono le idee su chi ne assumerà il timone: «Penso a Roberto Saviano», marca il senatore Giovanni Pistorio, numero due del Movimento per le Autonomie. Dunque, Lombardo riapre un altro cantiere politico, ma è consapevole che l'attuale scenario non è quello di sei anni fa, quando ha partorito il suo movimento ed era ben salda l'alleanza con il Pdl. Infatti, oggi il governatore oltre a ritrovarsi la strada sbarrata verso il partito del Cavaliere, come lui stesso ammette «nessuna alleanza è scontata, né col nuovo polo, né col Pd». I bene informati assicurano, però, che il presidente della Regione camminerà a fianco di Pier Ferdinando Casini, ammiccando anche all'area democristiana avviata dal senatore Calogero Mannino dopo lo strappo con Saverio Romano, entrambi fondatori del Pid. Sul fronte «nemico», invece, il governatore si ritrova un agguerrito Gianfranco Miccichè con il suo «Forza del Sud» che gli sta rosicchiando uomini in varie amministrazioni del Meridione. Ma andiamo per ordine. Ieri, a Palermo, Lombardo ha dato il via alla «nuova fase ricostituente del Mpa». Il governatore ha presentato il suo progetto con un manifesto che vede lo Stivale, Sicilia e Sardegna comprese, capovolto e la scritta «Sud la naturale evoluzione». Lombardo ha negato che sia una «contrapposizione alla Lega Nord», tuttavia, ha evidenziato che «il popolo meridionale rischia dopo 150 anni di unità di essere penalizzato da un divario irrecuperabile e per impedirlo investiremo tutti i nostri talenti in una forza politica democratica che creda nel riscatto del Sud e riviva il gusto della lotta e dell'impegno». Insomma, al cantiere Mpa si lavora per un partito «che sia federato con altri movimenti, forze con cui abbiamo già avviato un dialogo e presenti in Puglia, Calabria, Campania». In ogni caso, secondo il governatore della Sicilia, «dovrà essere un partito organizzato con organismi pieni di giovani e di intellettuali». Soffermandosi alla leadership, ha precisato: «Pistorio ha indicato Saviano? Dico anche Pino Aprile che con il suo libro i "Terroni" ci ha fatto capire tante cose sull'Unità d'Italia». Intanto, il suo avversario preme sull'acceleratore. Miccichè è pronto a lanciarsi - con la benedizione del premier Berlusconi - nel progetto della «Lega del Sud» con Enzo Scotti e Adriana Poli Bortone. L'ultimo colpo, il sottosegretario l'ha fatto in Campania, accaparrandosi quasi tutto il gruppo dirigente del Mpa. Lapidario Lombardo: «Non mi importa quanto sta avvenendo in Campania, noi puntiamo a nuove adesioni». Il governatore alluderebbe a imprenditori campani come Alexis Tomasos o Salvatore Lauro, mentre in Calabria dopo aver perso Aurelio Misiti, incassa il sostegno del movimento meridionalista di Agazio Loiero. In sostanza, è guerra aperta tra Lombardo e Miccichè, alleati di ferro fino a pochi mesi fa in Sicilia come a Roma. Non perde l'occasione, il governatore, per sferrare un colpo basso proprio al sottosegretario alla presidenza: «Ad Arcore si mettono insieme partiti per il Sud sotto l'occhio vigile di Cosentino e a condizione che non si disturbi la Lega». Come dire che il nuovo partito di Lombardo non sarà «un contenitore di plastica, un finto partito del Sud retto da Berlusconi, come Forza del Sud di Miccichè, che adesso vuole fare la finta Lega del Sud». La guerra è appena cominciata.

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