Ma il modello Mirafiori non vale per tutta Italia
Loha detto Carlo De Benedetti, parlando a margine dell'incontro per la presentazione della candidatura di Piero Fassino a sindaco di Torino. Interpellato sul significato dell'esito del referendum di Mirafiori sulle relazioni industriali in Italia, De Benedetti ha invitato a «non confondere una situazione specifica, quale quella di Fiat e del processo di integrazione con Chrysler, con quella più generale relativa al futuro delle relazioni industriali in Italia». L'editore ha però riconoscituo il valore dell'operazione chiusa a Torino. «Credo che tutti debbano dire grazie a Marchionne che ha preso la Fiat in un momento di baratro e l'ha salvata». Per De Benedetti, «la Fiat sarà sempre più americana» e quella che sta vivendo il gruppo torinese è «una svolta storica inevitabile»Non entro nel merito di cosa è accaduto - ha detto De Benedetti parlando con i giornalisti - ma faccio una riflessione non ideologica sulla Fiat. Credo che tutti debbano dire grazie a Marchionne che ha preso la Fiat in un momento di baratro e l'ha salvata. Una cosa - ha aggiunto - non scontata quando ha cominciato». «Torino e non solo Torino - ha aggiunto De Benedetti - devono essere grati a Marchionne per il lavoro fatto. Gli va riconosciuto di aver capito che in un mondo globalizzato l'auto non aveva futuro se non avesse attivato una grande collaborazione internazionale».
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