Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

«Sindaco debole e inadeguato Il suo tempo ormai è scaduto»

default_image

  • a
  • a
  • a

.Non è stato in grado, in questi due anni e mezzo di legislatura, di essere il sindaco di tutti e, soprattutto, ha permesso che la litigiosità partitica all'interno della sua coalizione lo costringesse a sottrarre tempo prezioso ai bisogni e alle reali problematiche della Capitale». Enrico Gasbarra, ex presidente della Provincia di Roma e oggi deputato (popolare) del Partito democratico, non risparmia critiche all'amministrazione comunale. E ancor prima di attaccare Alemanno da uomo politico lo fa da romano: il sindaco si è «chiuso nella partitocrazia impoverendo il suo rapporto con la città». Onorevole Gasbarra crede che la decisione di Alemanno di azzerare la giunta lo rafforzerà? «Io credo che il tempo per Alemanno sia scaduto. Con la sua decisione di ritirare tutte le deleghe agli assessori ha dimostrato che Roma è governata da una classe dirigente impreparata. Una squadra che nel 2008 non pensava di vincere le elezioni e che dopo due anni e mezzo di amministrazione non ha ancora un programma. Litigano e non hanno saputo conquistarsi l'appoggio della parte civica della città. Se mi permette un paragone calcistico, questa giunta mi sembra una squadra inadeguata con un allenatore insufficiente per il prestigio e il valore che ha la Capitale». Quindi il fallimento di Alemanno è, in realtà, un fallimento del Pdl? «Non mi interessa entrare nei problemi del Pdl. Noi ne abbiamo molti altri. Quello che dico è che questa crisi è principalmente politica e legata agli equilibri della coalizione. Alemanno in tutto questo ha la colpa di farsi subbissare da questi problemi invece di governare la città». Se la sentirebbe di dargli un consiglio? «Lo rispetto ma rimane un avversario e noi del Pd stiamo lavorando per un'alternativa a questa amministrazione che non ha progetti per una città che ha un particolare rilievo istituzionale e internazionale. Alemanno aveva tutto il tempo per creare un legame con la città. Non lo ha usato, o forse, non lo ha voluto fare perché non è nel suo spirito».

Dai blog