Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Silvio diventa un film

Silvio Berlusconi

  • a
  • a
  • a

Silvio Berlusconi viene rapito da un magnate russo nemico di Putin, alleato con una cellula di terroristi arabi e ceceni. Non è l'ultimo desiderio dei finiani o dei dipietristi. È la trama di un film prodotto in Russia nel 2004 dall'ex Kgb. Lo rivela L'Espresso in un'inchiesta su politica e propaganda e precisa: «La pellicola l'ha voluta Putin per la sua immagine. Quel Fsb (ex Kgb) che ha fornito i ranghi per la nuova classe dirigente, ha il compito di proteggere il primo ministro italiano. E rafforzare così, grazie a cinema e tv, l'immagine del nuovo zar». Il film si chiama «Lychnyy Nomer» ovvero «Conto alla rovescia». Berlusconi è interpretato niente meno che da Orso Maria Guerrini, attore di cinema e teatro, doppiatore e noto al grande pubblico per lo spot della Birra Moretti. La pellicola è tornata alla ribalta grazie a un libro pubblicato a settembre scorso negli Stati Uniti («The New Nobility»), scritto da due giornalisti russi: Andrei Soldatov e Irina Borogan che hanno illuminato il pianeta dei servizi segreti russi e hanno ricevuto grandi elogi dall'Occidente. Del libro si sono occupati il Wall Street Journal, il Sunday Times, il Guardian, il Financial Times e tanti altri. Ma nessun periodico pubblicato in Russia. I due giornalisti sono in prima linea da tempo, hanno creato il sito Agentura.ru che raccoglie dossier e contributi diversi su servizi segreti, terrorismo e soprattutto sulla gestione Putin. La trama della pellicola, invece, è fantascientifica: il protagonista è un oligarca diventato genio del male che si associa a una cellula di terroristi arabi e ceceni. Il suo primo obiettivo è un attentato al circo di Mosca. Fa una vera e propria strage. Ma ai terroristi non basta, anzi vogliono «allargarsi» all'Europa e pianificano il colpaccio: attaccare Roma durante il G8 e rapire il premier Berlusconi. Il piano è architettato nei minimi particolari, la spedizione nella Capitale è nutrita. Ma entrano in gioco i servizi segreti russi. E qui le cose per la cellula terroristica si complicano parecchio. Gli agenti dell'ex Kgb, infatti, riescono a sconfiggere i terroristi e a liberare il presidente Berlusconi. Nel film non mancano, ovviamente, ville, piscine, Ferrari e belle donne. Per L'Espresso il caso è interessante anche perché nella produzione sarebbe coinvolta una società italiana, la Filmaster: «Ha solo fatto da service», ribattono dalla ditta. «Ma basta navigare un po' sul sito Internet della società, per rintracciare una lettera a firma di Silvio Berlusconi scritta su carta intestata della presidenza del Consiglio. È il premier - scrive il settimanale - che raccomanda la Film Master al vicepresidente della Federazione russa, Dmitry Nicholaevich Kozak, affinché la società venga inclusa nel club delle ditte ammesse alle gare d'appalto per le Olimpiadi invernali del 2014, che si svolgeranno a Sochi. La lettera è datata 2 aprile 2009». L'Espresso si focalizza sulla «raccomandazione» ma l'aspetto mediatico della vicenda è straripante. Nella locandina il Colosseo è avvolto dalle fiamme, nel film, che per una piccola parte è stato ambientato a Roma, ci sono carrarmati in città, sparatorie sulla folla, aerei che mollano bombe, inseguimenti a folle velocità. Un trionfo di fuoco e proiettili. Anche se la pellicola è rimasta piuttosto oscura a gran parte dell'Occidente. E se nella fiction, Berlusconi (diventato ormai una calamita internazionale) è stato salvato dai servizi segreti russi, nella realtà lui salverà il centro colibrì di Miramare, a Trieste. Anche questo sembrerà ai confini con la realtà. Ma è proprio così. Il responsabile del centro, Stefano Rimoli, ha spiegato di aver ricevuto una telefonata dal premier e da Vittorio Sgarbi in cui il presidente del Consiglio ha detto di conoscere bene i colibrì «che sono importantissimi per l'impollinazione. E ha garantito il suo personale interessamento». Il Centro di Miramare era entrato in crisi a causa dei mancati finanziamenti pubblici. Del caso si era interessato proprio Sgarbi che in una visita alla Regione aveva annunciato il suo intervento sul presidente del Consiglio. Il Centro di Miramare, baluardo per la tutela della biodiversità, è tra i pochi al mondo in cui sia stata possibile la riproduzione in cattività dei colibrì, specie protetta dalla Convenzione di Washington. Berlusconi non ci ha pensato due volte e ha assicurato che si occuperà personalmente di trovare i soldi per il centro. Sempre meglio che difendersi da terroristi arabi e ceceni che non risparmiano nemmeno il Colosseo.

Dai blog