Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Attacco a Silvio Pd e Fli vogliono il premier al Copasir

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

Wikileaks torna a far tremare il mondo. E con il mondo anche l'agone politico italiano inizia a dare segnali di insofferenza tanto che, mentre il sito specializzato in fuga di notizie riservate ha annunciato l'imminente pubblicazione di qualcosa come 2,7 milioni di e-mail, telegrammi e documenti diplomatici scambiati tra gli Stati Uniti e le altre nazioni, nei palazzi romani le acque si sono dimostrate al quanto agitate. E così, subito dopo la telefonata ufficiale dell'ambasciatore americano a Roma, David Thorne, che confermava l'imminente diffusione dei documenti, e il gravissimo allarme lanciato dal ministro degli Esteri Franco Frattini durante il Consiglio dei Ministri («sono in atto strategie dirette a colpire l'immagine dell'Italia sulla scena internazionale»), il centrosinistra non si è fatto scappare l'occasione per attaccare il governo e tornare a chiedere al premier Berlusconi di riferire sull'accaduto al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Ed è proprio il segretario dei Democratici Pier Luigi Bersani a scagliarsi contro l'esecutivo: «Un governo che solleva argomenti del genere lasciandoli in aria mostra una totale irresponsabilità. È la prova provata che, un esecutivo che non c'è più, può provocare solo una pericolosa instabilità». Un duro attacco al quale ha fatto immediatamente un altro Democratico come Ettore Rosato che oltre a sedere tra i banchi di Montecitorio è membro del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica: «Ora Berlusconi non può fare a meno di chiarire al Copasir quale sia il motivo di preoccupazione in merito ai documenti in possesso di Wikileaks, vicenda sulla quale il ministro Frattini ha riferito oggi al Consiglio dei Ministri. L'annunciata pubblicazione di alcuni documenti sul sito di Wikileaks - spiega Rosato - ha creato forti tensioni in Italia, tanto che il ministro Frattini ha parlato di "una strategia tesa a colpire l'Italia". Anche se lo stesso ministro ha poi mitigato le sue affermazioni, c'è molto da approfondire. In attesa di conoscere il contenuto dei documenti, piuttosto importante a giudicare dall'intensa attività diplomatica che ha preceduto la loro diffusione, credo che il dovere del Presidente dei Consiglio sia quello di riferire al Copasir su quanto sta accadendo: un suo nuovo rifiuto - conclude Rosato - dovrebbe intendersi come la volontà di sottrarre elementi di conoscenza all'organismo parlamentare». Ma non solo da sinistra arrivano critiche preventive all'operato del governo. Anche i finiani di Futuro e Libertà si sfogano e lasciano all'autodefinitosi «falco ragionevole» Carmelo Briguglio il compito di commentare l'affaire Wikileaks: «Se ci sono minacce reali contro l'Italia é bene che il Governo riferisca al Parlamento e al Capo dello Stato. Il ministro degli Esteri Frattini è opportuno che riferisca in particolare al Copasir (di cui il deputato fa parte) dove l'audizione del presidente Berlusconi appare ormai ineludibile dopo il comunicato del Consiglio dei ministri che suscita preoccupazione, almeno nella parte che riguarda scenari internazionali, i rapporti con i Paesi alleati anche in relazione alle notizie in arrivo dal sito Wikileaks». Unico a buttare acqua sul fuoco delle polemiche è stato il ministro della Difesa Ignazio La Russa che è intervenuto soprattutto per rassicurare gli Stati Uniti sul fatto che nessun rapporto di Wikileaks potrà influire sulle relazioni tra i due Paesi: «Non ho idea di cosa si tratti, comunque le precedenti rivelazioni non riguardavano argomenti di interesse. In ogni caso -spiega La Russa- qualsiasi cosa venga fuori, non sarà certo un documento di Wikileaks ad interrompere o anche solo a peggiorare il consolidato rapporto con gli Stati Uniti».

Dai blog