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Boom di richieste e solo 5 miliardi

Il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti

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Potrebbe essere il disegno di legge di stabilità il terreno d'incontro tra il Pdl e l'Udc. Le prove di dialogo con i centristi avrebbero sulla Finanziaria il terreno più fertile. Perchè se è vero che Fini chiede di andare oltre i 5 punti programmatici con una nuova maggioranza, la Finanziaria potrebbe essere l'occasione giusta per verificare se sono possibili accordi con l'Udc proprio inserendo interventi più incisivi per il rilancio dell'economia e su cui Casini insiste da tempo. Non è un caso che ieri, dopo il vertice con la maggioranza per mettere a punto le modifiche al ddl stabilità, Tremonti si sia intrattenuto in Transatlantico con Casini, insieme al ministro degli Affari regionali Raffaele Fitto. Un incontro di una ventina di minuti che è stato qualcosa di più di uno scambio di battute. Nella riunione con i capigruppo, il ministro dell'Economia ha detto chiaramente che se in commissione bilancio si raggiungerà un'intesa su un testo condiviso, il governo non porrà la questione di fiducia in Aula alla Camera. I margini di manovra sono risicatissimi. Come ribadito da Tremonti «ci sono esigenze minime per 7 miliardi» ma attualmente coperture per 5 miliardi. In agenda finora ci sono 1,5 miliardi di risorse per gli ammortizzatori sociali, riduzione dei tagli per Regioni e Comuni con un allentamento del Patto di stabilità interno che potrebbe costare fino a un miliardo, 1 miliardo all'Università e 800 milioni su base semestrale per le missioni internazionali.   Quanto alla copertura pari a 5 miliardi, oltre 1,5 miliardi verrebbero dal fondo di Palazzo Chigi; 2,5 miliardi dalle tlc (le aste per le frequenze); 1 miliardo da entrate fiscali (che dovrebbero arrivare in particolare dalla stretta sui giochi). Restano dunque 2 miliardi di coperture da trovare, a meno di sacrificare qualche intervento o di ridurre i fondi per tutti quelli in programma. Ma l'Mpa si è già messo di traverso. «I Fas non si toccano» hanno detto il capogruppo Carmelo Lo Monte e Roberto Commercio pronti, hanno assicurato, anche a far cadere il governo su questo. E c'è l'incognita degli aiuti al Veneto per i danni del maltempo sui quali si stanno ancora facendo le stime. Berlusconi incontrando a Padova Francesco Peghin, presidente degli industriali della provincia di Padova, ha detto che si troveranno risorse pari a quelle chieste dal governatore Zaia, ossia 1 miliardo. Gli strumenti sono ancora da individuare e non è detto dunque che i fondi siano previsti nel ddl stabilità. Sempre in campo la proposta di Zaia di versare l'acconto Irpef di novembre direttamente al commissario per l'emergenza.   Per la copertura, al ministero dell'economia si sta valutando pure l'ipotesi di mettere all'asta le frequenze delle telecomunicazioni liberate dopo il passaggio al digitale terrestre. Ieri Tremonti ha visto il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani proprio a latere del vertice con i capigruppo di maggioranza e non è escluso che abbiano esaminato questo tema. Le incognite quindi sono ancora molte. Ottimista il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri convinto che «ci siano tutte le condizioni per approvare la legge di stabilità giacchè l'obbiettivo è garantire la stabilità dei conti». I gruppi faranno avere per oggi le loro osservazioni al relatore Marco Milanese. Obiettivo del governo è di definire un maxiemendamento condiviso e al riparo da incidenti come quello che c'è stato la scorsa settimana in commissione Bilancio, quando l'esecutivo è stato battuto grazie ai voti dei finiani e di Mpa che hanno votato con l'Udc e le altre opposizioni. Intanto il pressing dei finiani continua serrato volto a spuntare qualcosa di più oltre al miliardo confermato da Tremonti per l'Università. «Stiamo trattando», ha spiegato il futurista Aldo Di Biagio, secondo cui è «indispensabile» trovare le risorse anche per la ricerca, le Tv private, l'editoria. Molto determinati pure i Comuni che oltre all'alleggerimento del patto di stabilità hanno chiesto il recupero dei rimborsi per l'Ici prima casa.

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