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Alemanno nuovo leader degli ex An

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno

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Difficile credere che l'improvviso vertice di ieri in Campidoglio sia stato soltanto un incontro «per salutarci al rientro dalle vacanze», come spiegato dal ministro della Difesa Ignazio La Russa. Per la prima volta, infatti, gli ex di An, Altero Matteoli, Giorgia Meloni, Maurizio Gasparri e appunto La Russa sono saliti al colle capitolino, dove hanno tenuto una riunione con il sindaco Alemanno durata circa un'ora. Più facile credere che si sia discusso del nuovo assetto da definire all'interno del Pdl ora che i finiani non ne fanno più parte. Organigrammi, strutture, congressi locali per dare forma e sostanza a un apparato partitico indispensabile non solo per riprendere quel contatto con il territorio interrotto dalla «fusione» (i circoli del Pdl aperti a Roma si contano sulle dita delle mani) ma anche per preparare la «macchina» in caso di elezioni anticipate. Una prospettiva questa che sembra allontanarsi ma non scomparire. Una fase difficile insomma, soprattutto per la parte degli ex di An che si ritrovano comunque senza il loro «storico» leader.   Un ruolo questo che Alemanno ha cominciato a interpretare da mesi. Prima tentando la ricucitura tra Fini e Berlusconi e poi «dettando» la strategia degli ex di An all'interno del Pdl: superare la fusione a freddo con Forza Italia e creare un nuovo partito che rappresenti anima e valori del centrodestra. Un'idea, anzi un obiettivo che il sindaco di Roma non molla mai. Anzi. Sua l'iniziativa di indire congressi cittadini e provinciali entro la prossima primavera. Una proposta lanciata dal palco di Orvieto, dove alla consueta convention della sua fondazione Alemanno ha incassato non solo la visita di tutti i maggiori esponenti del partito ma la risposta favorevole ai congressi da parte dello stesso Berlusconi. Ora, dopo la «pausa» estiva, se mai c'è stata, tocca sempre al sindaco suonare la carica. Lo ha fatto lanciando un appello al centrodestra, dentro e fuori al Pdl per un «cessate il fuoco». Un richiamo forte alla responsabilità per ricompattare la maggioranza una volta per tutte. Ricompattare e allargare. L'esperimento è già realtà alla Regione Lazio, dove Udc e La Destra governano insieme alla Polverini. In ottobre è atteso il rimpasto proprio della squadra di Alemanno che dovrebbe andare nella stessa direzione. Teoria e pratica potrebbero finalmente coincidere. E in politica questo non avviene quasi mai.

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