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Intercettazioni, sconto sulle multe agli editori

Intercettazioni, un tecnico al lavoro

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Cambia il volto del ddl intercettazioni. La scorsa settimana dopo l'incontro con il Capo dello Stato, il Guardasigilli Angelino Alfano aveva assicurato che ci sarebbero state profonde modifiche. E stamattina il capogruppo del Pdl in commissione Giustizia della Camera Enrico Costa presenterà sei emendamenti che contengono altrettante novità. Una delle principali riguarda la durata delle intercettazioni: 75 giorni prorogabili di 15 in 15, anche fino alla conclusione delle indagini preliminari. Per l'acquisizione dei tabulati, poi, basterà il via libera del Gip anziché del tribunale in composizione collegiale. Nella procedura prevista per le intercettazioni non rientrerà tutto ciò che riguarda le riprese visive. L'emendamento firmato da Costa sopprime infatti ogni riferimento alle «intercettazioni di immagine mediante riprese visive» introdotto nel testo approvato dal Senato. Per quanto riguarda le riprese effettuate in luoghi privati occorrerà distinguere a seconda che le immagini abbiano o meno ad oggetto comportamenti a carattere comunicativo. Nel primo caso continuerà ad essere necessaria l'autorizzazione del giudice. Nel secondo la loro intercettazione nei luoghi di privata dimora continuerà a ritenersi illecita e pertanto processualmente inammissibile. Novità anche sul fronte dei reati. Lo speciale regime delle intercettazioni previsto per i reati di mafia e terrorismo verrà esteso a tutti i reati di maggior allarme sociale, tra i quali rientrano anche i cosiddetti "reati satellite" delle organizzazioni criminali. Nei cosiddetti "reati-spia" per i quali varrebbe dunque la procedura delle intercettazioni «agevolata» come per i casi di mafia e terrorismo, non vi rientrerebbero però l'usura e l'associazione criminale semplice. Cade invece il "paletto" alle intercettazioni ambientali consentite solo se ci sia un sospetto di flagranza di reato. Le ambientali saranno dunque consentite anche in mancanza di un fondato motivo per ritenere che sia in corso l'attività criminosa, ma solo se vi sono due presupposti: che l'intercettazione debba essere eseguita al di fuori dei luoghi privati; che dalle indagini svolte risulti che, attraverso le intercettazioni ambientali, sia possibile acquisire elementi probatori «fondamentali per l'accertamento del reato per cui si procede». Rispetto al testo del Senato, inoltre, è stata soppressa la previsione che sia il pm a dover disporre le operazioni per le intercettazioni ambientali per periodi non superiori ai tre giorni. Viene previsto, invece, che il pm richieda l'autorizzazione al tribunale, fermo restando che nei casi di urgenza protrà provvedere con proprio decreto. Cambia il comma cosiddetto D'Addario. La pena massima per le registrazioni fraudolente viene infatti ridotta da quattro a tre anni. E vengono ridotte pure le sanzioni per gli editori. Per quanto riguarda il caso più grave di pubblicazione delle intercettazioni di cui sia stata ordinata la distruzione o l'espunzione, gli editori dovranno pagare una pena che andrà da un minimo di 50 a un massimo di 200 quote (nel testo del Senato era da 100 a 300 quote). Per quanto riguarda, invece, la pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale, le quote che si dovranno pagare andranno da un minimo di 50 ad un massimo di 100 (nel testo del Senato si parla di 50-200 quote). L'ultima novità riguarda la sostituzione del pubblico ministero accusato di rivelazione illecita di segreti inerenti al procedimento penale che gli è stato affidato: potrà avvenire solo quando nei suoi confronti sia stata esercitata l'azione penale. Non prima. In questo modo, si spiega, si vuole evitare la sostituzione del magistrato in presenza della sola iscrizione di questo nel registro degli indagati. Così come prevedeva, invece, il testo licenziato dal Senato. Le modifiche, però, non soddisfano le opposizioni. E a caldo il leader dell'Idv Antonio Di Pietro commenta: «Continuano a prenderci in giro. La normativa sulle intercettazioni nel suo complesso e queste ulteriori modifiche sono solo un pannicello caldo per far digerire il rospo. Piuttosto accolgano i centocinquanta emendamenti presentati dall'Italia dei Valori o ritirino definitivamente questo ddl eversivo e incostituzionale».

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