Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Festa dell'Unità senza tetto

Pier Luigi Bersani alla Festa democratica del Pd

  • a
  • a
  • a

Alla fine il segretario del Pd Bersani ha preso il toro per le corna: ha chiamato il sindaco Alemanno per chiedergli di trovare un posto per la Festa dell'Unità. Sì perché per la prima volta dal dopoguerra la manifestazione del Pd rischia di non esserci. Almeno a Roma. È stato il segretario romano del partito, Marco Miccoli, a lanciare l'allarme: «Ieri pomeriggio alle 17 e a 20 giorni dall'inizio della Festa, il Comune ci ha comunicato lo stop dell'iter per la concessione dello spazio, già concordato, nell'area adiacente le Terme di Caracalla. Eppure la richiesta è stata fatta a febbraio e modificata secondo le richieste del Gabinetto del sindaco fino ad arrivare, il 28 aprile, all'accordo per la ricollocazione dall'area di via delle Camelie, dove la Festa dell'Unità si è svolta per quattro anni, all'area dal lato opposto, dove sono le Terme. Il 4 maggio è stata inviata al Comune la nuova planimetria e oggi, 4 giugno, si sarebbe dovuta svolgere la conferenza dei servizi».   Ma niente da fare. «È assurdo - ha detto la responsabile della Festa, Micaela Campana - che dopo mesi, all'ultimo momento il Comune comunichi che la Soprintendenza ha dato parere negativo lasciando senza alcuna certezza l'organizzazione della Festa dell'Unità che dal 24 giugno al 25 luglio avrebbe previsto eventi, cinema, concerti, dibattiti politici tutti ad ingresso gratuito». Giù dunque gli appelli al primo cittadino: «Chiediamo al sindaco Alemanno di intervenire immediatamente - ha detto il capogruppo Pd in Aula Giulio Cesare, Umberto Marroni - affinché si risolva nelle prossime ore una spiacevole situazione che vede oggi il maggiore partito di opposizione a Roma privato della possibilità di svolgere normalmente la Festa dell'Unità». Il Pd ha trovato una sponda anche nel centrodestra, il deputato Fabio Rampelli: «La Festa dell'Unità è un'importante tradizione popolare della città e sono sicuro che il sindaco Alemanno riuscirà a ottenere tutti i pareri per consentire a questo atteso appuntamento di celebrarsi nella sua ormai consueta sede di Caracalla».   C'è stato spazio anche per una stoccata: «Le Soprintendenze - ha detto Rampelli - non possono decidere l'uso della città e del suo centro storico ma devono fornire strumenti tecnici, indicare tipologie, piano del colore, arredi compatibili per garantirne la godibilità nel rispetto dei valori di tutela e salvaguardia. Avessero lavorato così in questi anni non si sarebbero viste tante "porcate" e le realtà operanti nel settore dell'intrattenimento avrebbero potuto dare il loro contributo alla bellezza della città». Ci ha provato il sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro, a spezzare una lancia in favore del sindaco: «Il sì del Comune è importante ma non determinante. Se la Soprintendenza ha dato parere negativo allora è quello che conta. Avevano chiesto di fare la festa dal lato terme - ha aggiunto - e lì non si può fare per due motivi: uno perché è un'area "ipervincolata", due perché va a incrociarsi e sovrapporsi con la stagione dell'Opera che si tiene d'estate nelle terme. Il mio parere personale è che tutta l'area delle Terme di Caracalla non dovrebbe essere adibita a manifestazioni o feste. In particolare le feste di partito che io consiglierei di fare in periferia, tra la gente».   Anche se una possibile soluzione Giro l'ha avanzata: «La festa potrà essere tranquillamente fatta nell'area lato giardini, dove finora si è svolta». Non l'avesse mai detto. «Giro non sa di che parla. Forse non è a conoscenza dell'iter che è stato fatto - ha precisato di nuovo il segretario romano del Pd Miccoli - Abbiamo formulato la richiesta per la Festa dell'Unità a febbraio esattamente per lo stesso lato in cui ogni anno l'abbiamo fatta, cioè sul prato in via Valle delle Camene - ha spiegato - a fine aprile il Comune ci ha chiesto di riformulare il progetto per l'altro lato della strada, dicendo che sarebbe stato meno impattante. Il 4 maggio diamo al Comune il nuovo progetto e poi non abbiamo saputo più nulla fino a ieri. È paradossale che ora ci rimandino in quell'altra parte dove ora peraltro avremmo dei problemi strutturali». Una polemica lunga e articolata, dunque, col dubbio che vincoli e decisioni della Soprintendenza non c'entrino granché. Il sospetto è che lo stop alla Festa dell'Unità sia una ripicca dopo gli attacchi di alcuni esponenti del Pd ad Alemanno, colpevole di aver messo il beach soccer al Circo Massimo. Chi di spada ferisce di spada perisce.  

Dai blog