Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Tra Pincio e nuovo Prg due anni di grattacapi

Marco Corsini, ex assessore ai Lavori pubblici di Venezia dal 2000 al 2005

  • a
  • a
  • a

La Polizia giudiziaria si è presentata a metà mattinata negli uffici in via del Turismo. Una «visita» forse attesa da Marco Corsini, alla guida di uno dei dipartimenti più delicati della Capitale. A metà marzo aveva avuto un incontro in Procura sulla vicenda che lo vede ora indagato. Milanese, 52 anni, la nomina di Corsini ad assessore è stata una delle «sorprese» della giunta Alemanno. Vicino a Forza Italia, è sempre stato considerato un «tecnico» venuto da Milano, anzi da Venezia, dove dal 2000 al 2005 è stato assessore ai Lavori pubblici. Elegante nell'accento così come nella forma, l'ex procuratore dell'Avvocatura di Stato vanta un curriculum di tutto rispetto. Laureato in Giurisprudenza, nel 1981 vince il concorso presso l'Avvocatura di Stato ed è asssegnato come Procuratore distrettuale di Milano. Nel 1984 si trasferisce a Roma dove vince il concorso di secondo grado e assume la nomina di Avvocato dello Stato. Fra il 1994 e il 1996 è a capo dell'Ufficio Legale dell'Ente Poste Italiane. Fino al 2000 è capo dell'Ufficio Legislativo del Ministero dei Lavori Pubblici. Dal maggio 2000 all'aprile 2005 è assessore ai Lavori pubblici e agli affari legali del Comune di Venezia, chiamato come tecnico dal sindaco Paolo Costa. Nel 2003 e nel 2004 è consulente del Comune di Milano per la ristrutturazione e restauro del teatro alla Scala di Milano. È dal 2005 Consulente giuridico, con i poteri della protezione civile – del Passante di Mestre. Viene nominato dal Ministro per i Beni Culturali membro della Commissione che opera dal dicembre 2006 all'aprile 2007 per lo studio delle problematiche legate alla costruzione del Nuovo Palazzo del Cinema di Venezia. Un'esperienza di lungo corso, che fa di Corsini un «tecnico» di prim'ordine e poco avvezzo alla politica. Spesso, infatti, respinge con una battuta e un sorriso ogni tipo di polemicha squisitamente politica. «Meno male che sono un tecnico», ha commentato più volte nel corso di questi due anni di amministrazione capitolina. Due anni difficili, soprattutto per Corsini che, appena arrivato il Campidoglio si è ritrovato a dover sciogliere il delicatissimo nodo del parcheggio del Pincio. E se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, dal maggio del 2008 ad oggi, il lavoro di Corsini è stato ostacolato da continue «patate bollenti». Primo fra tutti il Nuovo Piano Regolatore di Roma che, bocciato dal Tar, rischiava di paralizzare investimenti, risorse e l'intero sviluppo della Capitale. Poi il condono edilizio, dove, ricordiamo, erano state espletate soltanto un migliaio di pratiche a fronte di un arretrato di centinaia di migliaia di richieste giacenti anche dal 1985. E solo questo basterebbe a far ingrigire i capelli a chiunque. E invece no. L'estate scorsa «esplode» lo scandalo delle concessioni per gli impianti realizzati per i Mondiali di Nuoto, con tanto di sequestri e proteste dei gestori. Chissà se la solidarietà espressa praticamente da tutto il mondo politico abbia in qualche modo ricompensato «il colpo» dell'avviso di garanzia. Solo un comunicato dove annunicava le dimissioni, respinte dal sindaco Alemanno e poi silenzio stampa. Chiuso nel suo ufficio a parlare, capire, riflettere e magari a pensare a quanto si stava meglio sulla laguna di Venezia.  

Dai blog