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Addio Sartre, si studia Scalfari

Euigenio Scalfari e Concita De Gregorio (Foto Pizzi)

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È stato scrittore, giornalista, politico. Ha fondato il partito Radicale, il settimanale l'Espresso (di cui è stato direttore amministrativo e direttore) e il quotidiano La Repubblica. È cavaliere di Gran croce e della Legione d'onore. Ha lavorato alla Banca nazionale del lavoro. È stato fascista, iscritto al partito, ma ne è stato espulso perché troppo antifascista. Ha criticato e contrastato Craxi cui rinfaccia la colpa grave di non essersi fatto processare. E ora, più o meno per lo stesso motivo, se la prende con Silvio Berlusconi. Lui, però, quando doveva finire in prigione, si «salvò» facendosi eleggere in Parlamento come deputato indipendente del Psi e sfruttando l'immunità. I suoi «sermoni domenicali» sono una tradizione per i lettori di Repubblica, ma non si conosce il numero esatto di quanti abbiano avuto il coraggio di leggerli tutti dall'inizio alla fine. Non sapete chi è? Non preoccupatevi. Presto, probabilmente, diventerà materia di studio nei licei. Merito di Angelo Cannatà, docente di storia e filosofia alle scuole superiori, che ha appena dato alle stampe il suo capolavoro letterario: «Eugenio Scalfari e il suo tempo. Un viaggio nelle idee di Scalfari e nei fatti, gli avvenimenti più importanti della recente storia d'Italia». Dopo essersi occupato di Jean Paul Sartre e dell'esistenzialismo francese, di Nietzsche e Giacomo Leopardi, il professor Cannatà ha finalmente deciso di occuparsi di un personaggio veramente famoso. Dopotutto, come recita la presentazione del libro, per Scalfari «ogni definizione si rivela subito parziale, riduttiva. Ogni classificazione disciplinare fuorviante». Ecco allora un'opera che offrirà ai posteri «il profilo di un intellettuale lucido, severo nella denuncia, autorevole, ieratico, ateo senza pentimenti, ma pronto al dialogo con Santa Romana Chiesa». E se tutto ciò non bastasse ricordate che è «grandissima la sua influenza nella storia del nostro Paese». Insomma sarebbe opportuno studiarlo.   In attesa che il ministro Mariastella Gelmini trasformi il volume di Cannatà in libro di testo, l'autore lo ha presentato ieri, assieme al direttore dell'Unità Concita De Gregorio, alla libreria Bibli a Trastevere. Presente, per la sua celebrazione pre-mortem, anche Scalfari. Dopotutto l'egocentrismo del Fondatore è più che noto da quando, nel 1994, decise di intitolare uno dei suoi libri «Incontro con io». Ma in platea, ieri, c'erano anche gli studenti di un liceo della provincia romana. Studenti, probabilmente, del professor Cannatà. Per loro Scalfari fa già parte dei grandi del '900.  

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