Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Nei Democratici torna la lotta giovani-vecchi

default_image

  • a
  • a
  • a

Così,dopo la deludente prova elettorale del Pd, ecco che i «figli» di Pier Luigi Bersani partono all'attacco. È un vecchio tormentone democratico. Da anni si discute sul fatto che una generazione, quella dei D'Alema, delle Finocchiaro, delle Bindi, dei Veltroni, ha fatto il suo tempo. Da anni loro sono sempre lì e i giovani restano a guardare. A dire il vero Bersani ha provato, all'inizio del suo mandato, a portare una boccata di aria fresca costruendo una segreteria di «giovani collaudati» (cioè cresciuti nella pancia dei partiti). Ma il suo tentativo non sembra aver avuto molto successo. Almeno a giudicare dalle dichiarazioni che in queste ore rilasciano le «promesse» dei Democratici. Tutti chiedono un rinnovamento, un cambio di passo. «Se si perde, si perde tutti - spiega l'eurodeputata Debora Serracchiani -. Ci abbiamo messo la faccia. Perciò a Bersani dico: impegnati per innovare e rinnovare il partito, anche dal punto di vista generazionale». E invoca un'«assemblea costituente programmatica» per «stabilire priorità e linee concrete di azione». Sulla stessa lunghezza d'onda Giuseppe Civati fresco di conferma come consigliere regionale lombardo. Che però, sul proprio blog, scrive: «Il rinnovamento non si fa con la sola imposizione dei dati anagrafici. Si fa con i progetti, le idee, le parole, le chiavi di lettura, i punti di vista. Non fermiamoci, andiamo oltre». E dà appuntamento ai suoi per l'11 aprile a Milano. Sullo sfondo resta lo scontro tra il sindaco di Firenze Matteo Renzi (indicato da Massimo Cacciari come possibile leader del futuro) e il presidente della provincia di Roma Nicola Zingaretti che in molti avrebbero voluto concorrere per la leadership già alle ultime primarie. Insomma, il ricambio generazionale, se mai ci sarà, non è una cosa da immediato futuro. In fondo, come dice il vicepresidente della Vigilanza Giorgio Merlo, «È un tema troppo importante per ridurlo ad un fatto di carta di identitaà. Se qualcuno pensa di rinnovare il partito o di contribuire al suo rilancio politico dopo la recente sconfitta elettorale attraverso il tema dell'età piglia un grosso abbaglio. Come diceva Fanfani, "se uno è bischero lo è anche a vent'anni"». Nic. Imb.

Dai blog