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(...) in Parlamento dopo tre lustri di oblio.

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Gustodel macabro? Stravaganza di un politico in cerca di spazio? Niente di tutto questo: la mia convinzione è che i partiti della Repubblica siano vivi nella società italiana più di quanto il Palazzo immagini. Non sono cambiati i contenuti della politica, ma solo i contenitori. Ieri i democratici cristiani votavano per il loro partito che era la Dc, l'elettore si definiva democristiano e votava di conseguenza. E lo stesso valeva per i socialisti, i comunisti, i liberali. C'era una coincidenza tra contenuti e contenitori. Il berlusconismo ha separato contenuti e contenitori, non già per annullare la politica ma per salvarla e riconsacrarla. Il genio berlusconiano ha capito nel '93 che si poteva ancora essere liberali, democristiani e socialisti ma sarebbe stato impossibile votare per i partiti corrispondenti a queste ideologie. L'elettorato identificava in quei partiti il malcostume dei loro dirigenti e non l'attualità di quelle idee. Forza Italia non ha fondato un'ideologia forzista, tant'è che si è proposta fin dal '93 come il nuovo contenitore delle forze democratico-cristiana, liberale e socialista. Solo un genio poteva riuscire in questo, e sul fatto che Berlusconi sia un genio penso che concordi anche la sinistra. Resta il dubbio se a mandarlo sia stata la Provvidenza come pensava Baget Bozzo che, non a caso, si è avviato ad interrogarla. La superficialità dei commentatori politici italiani non si è applicata a comprendere il berlusconismo ed ha sfornato in questi anni una serie di luoghi comuni: Silvio è sceso in campo per salvare la Fininvest, Silvio è il clone di Craxi, e via proseguendo con sciatte banalità come quella per cui "non si può rifare la Democrazia Cristiana perché è caduto il Muro di Berlino". Vai a capire perché il Muro caduto a Berlino distrugga la Dc di Roma e lasci al governo di Berlino intatta la Democrazia Cristiana ieri di Kohl oggi della Merkel. La verità è un'altra: la Democrazia Cristiana è viva nei contenuti, il suo elettorato si proclama ancora democristiano, solo che vota per Berlusconi. È cambiato il contenitore ma a tre lustri della discesa in campo è tempo che i contenuti si aggiornino. Non serve ricordare cosa significava essere democristiani quindici anni fa, urge pensare quali siano le idee, i programmi di chi è democristiano oggi in Italia come in Germania. Non è stato un errore proporre il ritorno della Dc, riportarla in Parlamento è stata una provocazione utile. Oggi, però, la sfida è un'altra: attualizzare contenuti che colorino il nuovo contenitore del Popolo delle Libertà in modo da renderlo riconoscibile ed anche appetibile per un elettorato non genericamente cattolico ma coltamente democratico-cristiano. Solo una Fondazione può avviare questo processo e, assieme a Mauro Cutrufo, abbiamo voluto dotare il Popolo delle Libertà di questo nuovo turbo da applicare al motore berlusconiano. *Ministro Attuazione del Programma di Governo

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