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Frattini «Serve una forte intesa tra Ue e Usa» La Farnesina convoca l'ambasciatore iraniano

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«Maè chiaro - ha spiegato il ministro degli esteri, Franco Frattini - che questo presuppone anche una forte intesa con gli Stati Uniti d'America che si concretizzerà nei contatti che ci saranno, e che già ci sono attraverso i nostri segretari generali dei rispettivi ministeri degli Esteri, al fine di coordinare una posizione sin dai primi giorni dell'anno prossimo». Lo ha detto, ieri, il ministro degli Esteri Franco Frattini. Inoltre il ministero degli Esteri «ha già provveduto a convocare l'incaricato degli affari esteri dell'ambasciata iraniana a Roma per consultazioni sugli ultimi sviluppi della situazione a Teheran» ha confermato il sottosegretario agli Esteri, Enzo Scotti, riferendo ieri mattina davanti alla Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato. Scotti, a nome del governo, ribadendo «la viva preoccupazione dell'Italia», per la situazione in Iran ha nuovamente «condannato le violenze», stigmatizzando «la perdita di vite umane». Se la decisione di aprire il fuoco sulla folla che manifestava a Teheran «è stato frutto di un calcolo preciso e non di panico» ha proseguito Scotti «si tratterebbe dell'azzardo di una leadership radicale sempre meno disposta al dialogo con la propria opinione pubblica». Scotti ha anche ricordato come negli scontri avvenuti la scorsa domenica - che hanno provocato 15 morti - per la prima volta dallo scorso giugno «le autorità iraniane siano state messe in seria difficoltà dalle tecniche di guerriglia urbana messe in atto dai manifestanti, che hanno messo in fuga le forze dell'ordine». Infine, secondo Scotti, è molto positivo, ora, che alle dichiarazioni del governo faccia seguito quella dei gruppi parlamentari in Senato «a dimostrazione dell'unità di intenti e della determinazione dell'Italia di porre fine alle violenze e agli attentati ai diritti umani fondamentali».

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