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Tessera del tifoso, è polemica

Tifosi manifestano contro la tessera

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Tessera del tifoso, un'odissea senza fine. Si fa, non si fa, parte, non parte: l'incertezza regna sovrana. L'Osservatorio sulle manifestazioni sportive l'ha lanciata, il ministro dell'Interno Roberto Maroni l'ha sposata, gli ultrà l'hanno attaccata, la Lega Calcio ha preso tempo. E così, a 45 giorni dal fatidico 1° gennaio 2010, data prevista per l'entrata in vigore della tessera, il progetto è ancora in alto mare: dopo la richiesta ufficiale di rinvio da parte dei club e le manifestazioni di protesta dei tifosi, è sempre più probabile lo slittamento alla prossima stagione. Ma cos'è la tessera del tifoso? «Uno strumento di fidelizzazione adottato dalle società di calcio - si legge sul sito dell'Osservatorio - con l'obiettivo di creare la categoria dei "tifosi ufficiali"». Dicitura che, ovviamente, non piace affatto agli ultrà. Anche perché i club possono rilasciare le tessere soltanto dietro «nulla osta della Questura competente - prosegue l'Osservatorio - che comunica l'eventuale presenza di motivi ostativi», come per esempio un Daspo in corso o una condanna per reati da stadio negli ultimi cinque anni. Niente di nuovo, solo il disposto dell'articolo 9 della legge Amato: le curve naturalmente non sono d'accordo con restrizioni così dure, protestano da tempo e bloccano la tessera. Ormai sono anni che il progetto sembra sul punto di partire: pensato nel 2005 dall'allora capo dell'Osservatorio - ora questore di Firenze - Francesco Tagliente e dimenticato durante Calciopoli, è tornato d'attualità dopo la morte dell'ispettore Filippo Raciti nel febbraio 2007 ed è stato presentato ufficialmente nella primavera del 2008. Siamo alla fine del 2009 e la situazione non è certo incoraggiante: soltanto le squadre milanesi hanno adottato la tessera. Il Milan ha addirittura precorso i tempi, lanciando la carta «Cuore Rossonero» all'inizio della scorsa stagione: la vecchia tessera non prevedeva la foto, la nuova ha posto rimedio al problema. L'Inter, invece, è partita quest'anno. Le due carte costano 10 euro, altro punto fortemente contestato dai tifosi, ma sono gratuite se si sottoscrive un abbonamento. Ma quali vantaggi porta la tessera? Secondo l'Osservatorio, i possessori della carta non saranno soggetti «a eventuali restrizioni alla vendita dei biglietti», potranno usufruire di accessi facilitati allo stadio «attraverso la creazione di varchi dedicati», godranno di particolari «privilegi e/o benefici da parte delle società (accumulo di punti, diritti di prelazione per i biglietti, convenzioni con altre società private come Ferrovie dello Stato, Autogrill e così via)». Tutti vantaggi ancora sulla carta, ovviamente. «Nel giugno 2008 - racconta il presidente dell'Associazione centro di coordinamento viola club - avevamo organizzato un convegno per discutere dell'introduzione della tessera. Sembrava dovesse partire, poi tutto è stato rinviato e noi non abbiamo ancora capito quali benefici porterà questo progetto». Quando, e se, i vantaggi annunciati diventerrano reali non è dato sapere. Le dichiarazioni estive del ministro Maroni avevano tratto in inganno qualcuno: «La tessera del tifoso entrerà in vigore il 1° gennaio 2010». La parziale retromarcia d'inizio autunno - «Sono pronto a discutere di un eventuale rinvio solo se ci sarà un impegno scritto da parte di tutte le società di Serie A e B» - avrebbe dovuto mettere in guardia sulle difficoltà d'attuazione del progetto, quanto meno nel corso della stagione. Anche perché il presidente della nuova Lega Calcio Maurizio Beretta non ha mai dato l'atteso via libera alla tessera. A fine settembre ha mostrato le prime perplessità - «La scadenza del 1° gennaio è obiettivamente complicata» - pochi giorni fa ha chiesto l'annunciata proroga: «Tutti i presidenti di A e B hanno deciso di accogliere la filosofia del progetto e si impegnano a renderlo operativo. Al contempo chiediamo di spostare la sua entrata in vigore». Le dure schermaglie del passato tra ministero e club sembrano lontane, ma il futuro della «tessera del tifoso» è tutt'altro che definito.

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