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Contro D'Alema spunta l'ipotesi di una donna

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Peroggi è atteso il pronunciamento della Corte Costituzionale di Praga che dovrebbe dare di fatto il «nulla osta» alla firma del Trattato di Lisbona da parte del presidente Vaclav Klaus e quindi alla chiusura del processo di ratifica. Sempre oggi il nuovo segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, sarà a Bruxelles dove incontrerà, tra gli altri, l'eurosocialista Martin Schulz, capogruppo dei socialdemocratici (S&d) all'Europarlamento. Intanto, in vista di un vertice «ad hoc» che potrebbe essere convocato nelle prossime ore dalla presidenza di turno svedese dell'Ue per il 12 novembre prossimo, proseguono il totonomine e le «esplorazioni» portate avanti dagli «sherpa» di partiti e governi per sondare le possibilità di successo delle varie candidature. Al borsino dei papabili le quotazioni di D'Alema risultano oggi stazionarie. Interpellate a questo proposito, fonti molto vicine al premier spagnolo Josè Louis Zapatero - al lavoro sulle candidature eurosocialiste per il posto di Mr Pesc - parlano di un «sudoku in fase di stallo». Le stesse fonti sottolineano ancora una volta quanto sarà importante «l'appoggio che sarà dato dai rispettivi governi» ai candidati. Ed anche che si continua a riflettere su una candidatura femminile, alla quale lo stesso Zapatero, ma anche il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso, guarderebbero con favore per riequilibrare la presenza di donne al vertice delle istituzioni europee. A giocare in favore della candidatura D'Alema - su cui la potente lobby ebraica si mantiene però molto cauta - ci sono in questa fase le resistenze emerse in seno allo stesso partito laburista ad una «partenza» verso Bruxelles di David Miliband, il concorrente finora più accreditato dell'ex premier italiano. Ma potrebbe essere tutto un gioco d'attesa in vista di una possibile volata finale. In deciso rialzo invece le quotazioni del premier belga, il democristiano Herman Van Rompuy, per il posto di presidente permanente dell'Ue. Negli ambienti di Bruxelles si dice che su di lui potrebbero convergere il sostegno di Nicolas Sarkozy e Angela Merkel, i quali hanno già fatto sapere che presenteranno un candidato unico. Per un Van Rompuy che sale ci sono Jan Peter Balkenende (premier olandese) e Wolsgang Schuessel (ex premier austriaco) che scendono. E un Tony Blair che Gordon Brown si ostina a non mollare. «La partita continua a essere molto difficile, complessa e piena di variabili», si osserva a Bruxelles tra gli addetti ai lavori. Una situazione che potrebbe maturare nel corso dei prossimi due, tre giorni facendo registrare anche dei colpi di scena.

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