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Marrazzo, dimissioni a novembre

Piero Marrazzo

"Al trans pagai cinquemila euro"

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  Nel Lazio non si andrà subito al voto. Si concluderà la legislatura: marzo 2010. L'«impedimento temporaneo» di Marrazzo, che consente lo slittamento, è partito col certificato medico che assegna al governatore 30 giorni di riposo. Le sue dimissioni ci saranno soltanto alla fine di novembre. È il percorso deciso dal Pd per prendere tempo, evitando di andare subito alle elezioni, precipitando il centrosinistra in una campagna elettorale senza esclusione di colpi. Un «trucco» che vale tre mesi. Alle 7 e 30 di ieri Piero Marrazzo si è presentato al pronto soccorso del policlinico Gemelli. È stato visitato e i medici hanno riscontrato un «forte stato di stress psicofisico». Marrazzo ha rimesso anche il mandato di commissario di governo per la Sanità. L'ha fatto con una lettera al premier Berlusconi mentre il vice Montino ha telefonato al sottosegretario Letta. Ora il Consiglio dei ministri dovrà nominare un altro delegato. Poi il governatore è tornato a casa, insieme con la moglie Roberta che in questi giorni non l'ha mai lasciato. Nonostante alcuni abbiano raccontato storie diverse. Chi l'ha visto o ci ha parlato al telefono ha mostrato preoccupazione: «Lo trovo molto e seriamente provato - ha detto Montino - Le sue condizioni mi preoccupano. Spero che possa riprendere a lavorare e lo sforzo che dobbiamo fare tutti è lasciare a lui la gestione di questo momento. Non c'è più necessità di accanimento per una persona che ormai, di fatto, è un cittadino come un altro». Ieri c'è stata anche la prima Giunta senza presidente. Montino ha teso la mano all'opposizione: «Siamo disponibili a un percorso di condivisione - ha detto - trovando la giusta soluzione che ci permetterà di dare tutte le garanzie del percorso che porta alle Regionali e una condivisione degli atti che devono essere fatti». Il centrodestra attacca. Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, capogruppo e vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato, spiegano: «I gruppi parlamentari del Popolo della Libertà non hanno chiesto le dimissioni del presidente della Giunta regionale del Lazio, Piero Marrazzo. Abbiamo sempre sostenuto che egli, se ritiene che ne sussistano le condizioni, può e deve andare avanti nel suo mandato. Se invece non ritiene che tali condizioni vi siano, deve dimettersi e consentire lo svolgimento delle elezioni il prima possibile. Non esistono terze vie». Netto anche l'eurodeputato del Pdl Alfredo Pallone: «La notizia del certificato medico che ha stabilito una condizione di stress psicofisico per il presidente Marrazzo ha di fatto stabilito che tra 30 giorni lo stesso sarà abile e arruolato e potrà riprendere la sua funzione di governatore regionale». Per il deputato del Pdl Fabio Rampelli «di fronte alla drammatica situazione che si è determinata, l'idea d'inventare in piena solitudine e senza uno straccio di confronto con il Governo nazionale e il Comune di Roma, la vicepresidenza sostitutiva di Montino, è sintomatica dello scarso senso delle istituzioni che alberga a sinistra». Insomma, si voterà il 28 marzo ma la campagna elettorale è già cominciata.

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