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Così si è inasprita la lotta

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Tabelle,dati e, soprattutto, le misure antimafia che il governo ha adottato nel primo anno e mezzo di legislatura. Sono la risposta del ministro dell'Interno Roberto Maroni a chi continua ad insinuare che l'esecutivo sia stato troppo tenero con i criminale. Si incomincia dal decreto legislativo 92 del 2008, «Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica». In quel testo vengono inserite misure più incisive sul versante dei patrimoni mafiosi (i beni confiscati non potranno più essere restituiti agli eredi), vengono inasprite le pene per chi partecipa ad un'associazione mafiosa anche straniera e si rafforzano le competenze delle procure distrettuali e della Dia in materia di prevenzione. Nella Finanziaria 2009, poi, viene creato il Fondo unico giustizia in cui confluiscono tutte le somme sequestrate alla mafia e i proventi derivanti dai beni confiscati. Con il decreto 11 del 2009 (quello che ha introdotto il reato di stalking) vengono esclusi gli arresti domiciliari anche per l'associazione per delinquere finalizzata alla tratta, al traffico illecito di stupefacenti e al contrabbando di tabacchi. Ma il «pezzo forte» è sicuramente il cosiddetto pacchetto sicurezza. Si va dall'estensione delle misure di prevenzione patrimoniale al potere di accesso dei prefetti nel controllo dei cantieri dei lavori pubblici, dall'ampliamento della platea di coloro che possono essere controllati per verificare il pericolo di infiltrazione mafiosa all'istituzione dell'albo nazionale degli amministrazioni giudiziari (con una sezione riservata a coloro che amministreranno le aziende sequestrate). E poi vengono rese più celeri le procedure per destinare i beni confiscati alla collettività, viene introdotta la non candidabilità per gli amministratori responsabili dello scioglimento di enti locali per infiltrazione mafiosa, viene reso più duro il 41 bis anche con l'introduzione di una fattispecie di reato per chi favorisce la comunicazione all'esterno di chi è sottoposto al carcere duro, vengono esclusi dagli appalti pubblici gli imprenditori che non avranno denunciato un'estorsione subita (fatte salve le ipotesi di stato di necessità e legittima difesa), vengono previste agevolazioni per le società sequestrate alla mafia mentre le autovetture pignorate potranno essere affidate in custodia alla Polizia.

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