Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Candidature? Rimandate a fine mese

default_image

  • a
  • a
  • a

.Chi sperava che dalla cena di lunedì sera ad Arcore tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi uscissero i nomi dei candidati alle prossime Regionali rimarrà deluso. Tutto rimandato. A quando? Forse alla settimana prossima e sicuramente dopo l'incontro che si terrà oggi a palazzo Grazioli, dove il premier ha riunito i coordinatori del Pdl per trovare una quadra al puzzle delle candidature alle Regionali. Su una cosa però il Silvio e il Senatùr hanno già trovato un accordo: arrivare a chiudere la questione entro i primi di ottobre in modo da consentire alle segreterie dei partiti di procedere con la scelta dei nomi per la composizione delle liste. Ma, prima di un nuovo incontro con il Carroccio, il Cavaliere dovrà superare i malumori che serpeggiano nelle file del Pdl di fronte alle richieste dei lumbard. Se infatti sulla ricandidatura di Roberto Formigoni a Governatore non sembrano esserci dubbi: «Sarà il grande, prossimo, futuro presidente della Lombardia», chiarisce il Cavaliere. Dall'altra, in Veneto, i leghisti invece puntano i piedi nella speranza di costringere Giancarlo Galan a cedere la sua poltrona. Un'ipotesi che non piace all'interno del Pdl ma che sembra quasi inevitabile di fronte alle incessanti richieste del Carroccio. Così ecco che sta avanzando una soluzione alternativa. Il Pdl proporrebbe, in cambio della Regione, la rinuncia, da parte dei lumbard, di candidare propri uomini nelle grandi città venete chiamate al voto. Questo potrebbe essere il caso di Verona. Infatti, nell'ipotesi in cui fosse proprio il sindaco Flavio Tosi e non il ministro Luca Zaia a raccogliere l'eredità di Galan, si libererebbe una poltrona molto appetibile per il Pdl. D'altronde la città scaligera, seconda in Veneto per numero di abitanti, è anche la città natale del sottosegretario all'economia Alberto Giorgetti (area ex-An) e attuale segretario regionale del Pdl. In questo modo il partito di Berlusconi riuscirebbe ad arginare la forza dirompente della Lega che oggi in Veneto governa oltre a Verona anche Treviso contro la sola Belluno in mano al Pdl. Se a queste poi si aggiungesse anche Venezia dove, per il dopo Cacciari (Pd), si ipotizza la candidatura del ministro Renato Brunetta, si creerebbe un tris decisamnte favorevole al partito di centrodestra. Ma tutto per ora rimane bloccato anche perché manca da risolvere il nodo Udc che è indispensabile per vincere in alcune regioni come Piemonte, Lazio e Puglia. E Casini che cosa fa? Per il momento pensa ad organizzare gli Stati generali del partito a Chianciano e poi forse prenderà una decisione.

Dai blog