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Per il Sud si cambia. Si apre il «processo ai dirigenti»

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Ilgoverno - ha concluso - ce la metterà tutta». Una frase buttata lì, apparentemente una banalità. Ma non è così. È un cambio di rotta. Almeno ne è l'annuncio. Per il Sud, e non solo, si cambia. Sbloccati i quattro miliardi per la Sicilia nell'ultimo Cipe, la carota è servita. Ora arriva il bastone. Il governo infatti sta lavorando da settimane a una serie di provvedimenti straordinari da mettere a punto e da varare in simultanea con il piano decennale per il Mezzogiorno. Il ragionamento che è alka base è sufficientemente elementare: se il Meridione si trova in questa condizione è anche e soprattutto per colpa della sua classe dirigente. Il che vuol dire che con questo gruppo dirigente non si va da nessuna parte. Non si tratta solo di mettere nel mirino qualche presidente di Regione. E i nomi sarebbe fin troppo facili da fare: Bassolino, Loiero, Vendola. No, il problema non è personale. Ma «di» personale. Personale politico, tecnico, amministrativo. Un segnale molto chiaro il governo lo aveva dato già dato in una delle ultime riunioni del Consiglio dei ministri prima della pausa estiva con il commissariamento dei sistemi sanitari di Campania e Molise, nominando con poteri speciali gli stessi governatori. Un modo per responsabilizzarli, per costringerli a rimboccarsi le maniche per sanare i loro stessi danni. Un metodo per impegnare gli stessi governatori a costringerli a fare quello che non hanno mai fatto: razionalizzare la spesa, tagliare i posti letto, aumentare le tasse se necessario. Ciò che si vuole evitare è il «metodo Acerra», dal luogo dove è sorto dopo quattordici anni il primo termovalorizzatore per rifiuti della Campania, e in cui i ritardi sono stati causati proprio dalla nomina di commissari tecnici. Nuove procedure straordinarie si preparano all'orizzonte, e sarà un modo per inchiodare le classi politiche del Sud a rispondere delle loro responsabilità. Lo stesso accadrà per la Banca del Sud. Chi si aspetta una nuova Cassa per il Mezzogiorno ha sbagliato indirizzo. Berlusconi lo ha spiegato di nuovo ieri. Sarà un «istituto snello» composto di «esperti di vari settori», anche al di fuori della politica. La Banca avrà lo scopo principale di smobilitare risorse. In particolare quelle private. Aiuterà a muovere i patrimoni, sosterrà le garanzie, consentirà che il costo del denaro sia almeno pari a quello del Nord. Un esempio? Avellino è la settima provincia per risparmio, ma non è certamente la settima per qualità della vità. Ha 7 miliardi di depositi, quanto il pil di tutta la provincia in un anno, che però non rimangono nell'area. Bensì vengono portati altrove. L'impegno sarà fare in modo che si reinvesta dove si risparmia. E non sarà poco.

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