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Ronde al via dall'otto agosto

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Roberto Maroni

A Roma si parte da scuole e parchi

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Il volto è sempre più radioso. Dopo la diminuzione dei reati, la vittoria sui respingimenti e il reato di clandestinità ecco il via alle ronde. Un altro obiettivo raggiunto da Roberto Maroni ministro dell'Interno. E così il sorrisetto sardonico sotto i baffi mostra tutta la soddisfazione di chi deve garantire la sicurezza dei cittadini e ottiene risultati positivi a raffica. Firmato il decreto attuativo da sabato 8 agosto saranno ufficialmente operative le pattuglie di cittadini.   Un ulteriore «aiuto» all'operazione «strade sicure» che vede impegnati oltre alle forze dell'ordine anche 4.250 militari e che è stata prorogata di un anno. Un'occasione da non perdere. Il coinvolgimento dei cittadini alla sicurezza dovrebbe essere un dovere civico primario e questa legge potrebbe essere da stimolo. Una legge che non manca di provocare polemiche. Ma contro i detrattori e i soliti disfattisti sfascisti, il ministro ha ribadito senza mezzi termini che ci saranno regole «precise e anche molto severe», e che sarà «il primo cittadino a decidere se e dove si faranno. Dopodiché si avvia tutta una procedura di garanzia che impegna la Prefettura». Infatti, come ha spiegato il responsabile del Viminale, «per i cittadini che si mettono a disposizione per partecipare alle ronde sono previsti un periodo di formazione e controlli molto accurati». Un ulteriore rivalutazione del ruolo dei Prefetti ai quali il ministro dell'Interno aveva già affidato compiti di vigilanza sull'operato delle banche. Maroni in un'intervista a «La Padania» ha chiuso anche la polemica sul rischio di ronde polticizzate perchè «non sarà più consentito». Perchè le nuove «associazioni» passino il vaglio delle prefetture infatti, dovranno avere fra gli scopi l'attività di volontariato e di solidarietà sociale, non potranno ricevere compensi ed essere legati a partiti, movimenti politici o organizzazioni sindacali. I partecipanti nella qualità di «osservatori volontari» dovranno essere ben riconoscibili ed indossare come fosse una divisa, casacche colore giallo fluorescente, con sopra stampato il nome dell'associazione a cui appartengono e del comune dove prestano «servizio». Quindi niente divise «paramilitari» come qualcuno aveva già propagandato. E quindi in via di scioglimento anche le «ronde padane» della Lega, almeno come auspica il sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini. Tra i compiti delle ronde quello di segnalare alle forze di polizia, anche locali, fatti ed eventi che possano «turbare l'ordine pubblico o aggravare il disagio sociale». A sinistra c'è ancora chi tuona contro il provvedimento sostenendo che è una forma di «legittimazione delle squadracce» come ha dichiarato Donadi dell'Idv. Qualcuno, come il rappresentante del Pri,Francesco Nucara, che le ronde sfuggiranno di mano o il Pd che ritiene che «presto Maroni si ritroverà a rimediare i danni di questa inizativa». Intanto a Torino, amministrata da una Giunta di centrosinistra, si pensa a una collaborazione con i City Angels per «sorvegliare» alcune strade della città. Diversamente il sindaco di destra a Roma frena sulle «ronde» e preferisce parlare di «volontari». Ancor più accorto il ministro della Difesa che avverte che «bisogna tenere gli occhi aperti per eviatre contraccolpi mediatici». «Io - sottolinea La Russa - ho sempre dato solidarietà alla proposta di Maroni che ha anche accolto il mio emendamento per far sì che siano persone prevalentemente scelte tra ex poliziotti ed ex militari e sottoposte più che al sindaco al prefetto oltre che non finanziate con soldi pubblici.

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