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Il Cav si chiude in casa a studiare

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Ormaimanca davvero poco. L'ora x dell'appuntamento con i Grandi sta per scattare. Mercoledì si apre il G8 all'Aquila, e per tre giorni gli occhi di tutto il mondo saranno puntati sul vertice internazionale che si svolgerà nella caserma della Guardia di Finanza alle porte del capoluogo abruzzese. Il vertice ora è in cima ai pensieri del presidente del Consiglio. Certo, senza tralasciare le emergenze del momento. Ma Berlusconi, protagonista dello spostamento del G8 dalla Maddalena all'Abruzzo, sa che tutto deve funzionare. Così, a programma dei lavori chiuso e definito, il capo del governo è passato alla fase dello studio. Ci sono tanti dossier da leggere prima dell'inizio del vertice. Tante carte su cui confrontarsi, tanti temi da sviluppare. Ieri, ennesima riunione a Palazzo Grazioli, residenza-ufficio romana del presidente del Consiglio. C'erano i due sottosegretari Gianni Letta e Paolo Bonaiuti, Valentino Valentini, un altro degli stretti collaboratori del Cavaliere, e Giampiero Massolo, segretario generale della Farnesina. Sul tavolo i tanti documenti preparati ad hoc per il summit, comprese le conclusioni del G8 di Trieste, quello tra tutti i ministri degli esteri, consegnate venerdì scorso al premier dal ministro Franco Frattini. Ci sono due dossier particolarmente cari al nostro Paese: clima e povertà. Su quest'ultimo punto, al centro del richiamo ai Grandi da parte del Pontefice, si focalizza anche l'attenzione politica. Non è infatti un caso se proprio ieri, il titolare della Farnesina, parlando del G8, ha detto che il vertice «darà risposte concrete ai Paesi poveri». Non solo. Il ministro ha citato anzitutto «la conferma degli impegni, anche finanziari, da parte di tutti i Paesi del G8, Italia compresa, per contribuire allo sviluppo dei Paesi poveri». E poi ci saranno «un grande impegno sulla sicurezza alimentare e un forte impegno sulla risorsa dell'acqua, che è la chiave per aiutare i Paesi che soffrono». Non sembra invece attrarre l'attenzione del Cavaliere la querelle sulle intercettazioni, sviluppata dopo un presunto stop da parte del Capo dello Stato. Da Palazzo Grazioli nessun commento, nè ufficiale nè ufficioso. Un "no comment" che avrebbe alla base diversi fattori. Non ultimo, spiegano alcune fonti vicine al governo, l'apprezzamento del premier verso la posizione assunta da Napolitano nella polemica sollevata dall'opposizione sulla cena con i due giudici della Corte Costituzionale, Luigi Mazzella e Paolo Maria Napolitano, entrambi chiamati a pronunciarsi sul Lodo Alfano. Quel "nessun fondamento istituzionale" pronunciato dal Quirinale e riferito alla richiesta di Di Pietro di intervento da parte del Colle su quella cena, dalle parti del governo sarebbe stato davvero gradito. Senza tralasciare il fatto che, spiegano ancora dalla maggioranza, il disegno di legge sulle intercettazioni è molto distante da quello che aveva in testa il premier un anno fa, quando cioè ne parlò la prima volta. Dunque, G8 e solo G8. Domani Berlusconi tornerà a L'Aquila per un ultimo sopralluogo, occasione anche per una lunga intervista con Bruno Vespa proprio in vista del summit, realizzata direttamente sui luoghi colpiti dal sisma del 6 aprile.

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