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"Il centro non risorgerà L'Udc venga con noi"

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Onorevole Castagnetti anche lei voleva essere testimone del primo atto pubblico del leader del Pd? «Dario ha giurato sulla costituzione di esercitare le funzioni di segretario del Pd nell'interesse esclusivo della nazione. Un gesto che caratterizzerà la linea programmatica del nuovo segretario. È stata una cerimonia politicamente importante». Ma, un ex Dc alla guida del Pd che ha conquistato la leadership senza Primarie, non rischia di essere poco influente? «Non ho colto nessuna riserva su Franceschini, neppure dopo che Parisi ha ufficializzato anche la sua candidatura. Le dirò di più, piace molto perfino ai delegati dell'area ex-Ds. Sarà un periodo duro ma i suoi progetti per il Pd sono ambiziosi. Pensi solo che intende azzerare la classe dirigente come le correnti». Però ora non si rischia che anche che il prossimo segretario possa essere nominato nello stesso modo? «Lo escludo. Lo statuto parla chiaro e per modificarlo serve la maggioranza qualificata dei delegati. Le Primarie sono il fulcro su cui ruota il Pd, ma lo statuto permette che in caso di dimissioni del segretario si possa procedere con l'elezione di un reggente fino alla scadenza naturale del mandato. Abbiamo votato e ben 1006 delegati hanno scelto per l'elezione. Hanno capito che altrimenti mentre gli altri facevano la campagna elettorale noi avremmo perso tempo a dividerci ancora». Non le sembra che Franceschini stia compiendo l'errore di altri suo predecessori impostando la strategia d'opposizione contro Berlusconi? «La correggo. Non contro ma sull'antiberlusconismo. Ovvero l'idea che ha il cavaliere di politica. Franceschini non lo attacca su questioni personali il conflitto di interessi o il lodo Alfano ma esercita il suo diritto di fare opposizione e di manifestare le proprie idee». Eppure la gente lo vota «Se c'è assuefazione purtroppo questo è il risultato». Allora gli elettori votano Berlusconi perché sono assuefatti? «No. È innegabile che la sua strategia comunicativa sia la migliore».   Non le viene nostalgia del centrismo? «Per nulla. L'unica cosa certa che ci dicono gli elettori è la voglia di bipartitismo. Poi credo che non ci siano le condizioni per un nuovo centro. Rotondi è ministro e Mastella ha la sua candidatura per le Europee con il Pdl. L'unica speranza è l'Udc. Spero che per le amministrative si costruisca qualcosa assieme».

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