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Gasparri: "Mai la legge sulle coppie di fatto"

Maurizio Gasparri

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La legge sul riconoscimento delle coppie di fatto lanciata da Brunetta e Rotondi? Ci sono tante iniziative di legge che restano depositate e non se ne fa niente, questa sarà una di quelle». Raggiungiamo Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl in Senato, mentre è in famiglia a festeggiare l'inizio dell'anno. Un Capodanno tutto casalingo, «un po' di sobrietà non guasta». L'agenda del 2009 è fitta e l'appello del presidente Napolitano al dialogo sulle riforme è l'ennesimo monito a placare gli scontri politici.   Il 2009 comincia per molti lavoratori con la cassa integrazione e in politica si continua a litigare. Non è l'ora di collaborare per uscire dalla crisi? «L'appello del presidente Napolitano è doveroso ma sono dubbioso che la sinistra accoglierà questo ennesimo invito. Da parte nostra c'è la disponibilità a affrontare con l'opposizione l'emergenza economica. Alla Camera si discuterà di decreto anticrisi e al Senato in aula c'è la legge su federalismo fiscale. Abbiamo rallentato l'iter proprio per trovare maggiori convergenze sull'assetto del Paese. Non mi pare però che la sinistra abbia fin qui dimostrato recettività».   Ma questo balletto non può continuare a lungo. Prima o poi occorre stringere con l'opposizione sul dialogo, oppure no? «Le prossime settimane saranno la cartina tornasole della disponibilità della sinistra al dialogo. Noi però non abbiamo una particolare sindrome e faremo quello che dobbiamo fare».   Cioè o Veltroni ci sta a parlare o andrete avanti comunque anche sulle riforme? «Abbiamo i numeri e la necessità di risolvere i problemi del Paese, non possiamo fermarci».   Casini lo recuperate al centrodestra in qualche modo? «Sul territorio c'è un rapporto. In Sardegna ci si avvia a una coalizione allargata nella quale insieme al Pdl e ai movimenti locali e mi pare si stia lavorando a un'intesa con l'Udc che ha manifestato la volontà di stare contro Soru. Quindi sul territorio qualcosa si sta muovendo. A livello centrale vedremo. Ma qui è un problema di Casini che mi sembra collocato contro l'orientamento del suo elettorato e in modo ambiguo».   Perchè in modo ambiguo? «In Trentino è stato con la sinistra e altrove con il centrodestra. L'elettorato ha mostrato di non gradire una scelta a sinistra come è emerso dal risultato delle elezioni in Abruzzo. Casini si sta mettendo contro il suo stesso elettorato».   Sulle intercettazioni nel centrodestra ci sono posizioni diverse. La Lega non vuole escluderle per la pubblica amministrazione e voi che pensate? «Sarebbe un errore non usare le intercettazioni per combattere la corruzione. Andrebbero messi dei paletti per contrastare gli abusi e regolare la durata dei tempi. Il che significa stabilire dei limiti temporali e circoscrivere le intercettazioni a reati di particolare gravità. Non si possono escludere le intercettazioni per la pubblica amministrazione. I magistrati troverebbero il modo di aggirare questo divieto».   In che modo? «Se intendono usare le intercettazioni, invece di ipotizzare il reato di corruzione, potrebbero usare quello di concorso in associazione mafiosa. Una cosa è certa: non si possono usare le intercettazioni come una rete a strascico. Ma non bisogna nemmeno correre il rischio di essere accusati di creare un'area di impunità. L'intercettazione deve essere un supporto all'azione investigativa».   Prima il federalismo come vuole la Lega o prima le riforme istituzionali? «È un falso problema. Il federalismo è già all'ordine del giorno e da metà gennaio si potrà votare in aula al Senato. Poi seguirà il tema della giustizia. A fine 2009 e inizio 2010 si potrà procedere con le riforme istituzionali».   Cosa ne pensa dell'iniziativa di legge di Brunetta e Rotondi per il riconoscimento delle coppie di fatto? «Si continua a insistere sul tema delle coppie di fatto ma non c'è una necessità. Brunetta si occupi dei suoi temi che sta affrontando con successo. Di sicuro quell'iniziativa sulle coppie di fatto non sarà mai messa all'ordine del giorno del Senato, ne sarò garante io stesso. È un tema inesistente».   Il caso Eluana apre la strada a una legge sull'eutanasia? «Assolutamente no. La legge sul testamento biologico semmai dovrebbe mettere dei paletti per evitare che siano i singoli medici o le sentenze della Cassazione a decidere. Il testamento biologico non deve diventare un grimaldello per la soppressione della vita».   Quando ci sarà il congresso di An per lo scioglimento nel Pdl? «Non è stato ancora deciso. Si potrebbe fare anche il giorno prima e nello stesso luogo di quello fondativo del Pdl come fu per Fiuggi».

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