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Via libera alle classi ponte

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scuola

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{{IMG_SX}}"Abbiamo pensato a questa mozione, seguendo tra l'altro l'esempio di altri Paesi, per fare non classi separate ma tese all'insegnamento dell'italiano". Se per il presidente del Consiglio le classi ponte sono «una cosa logica e doverosa a vantaggio dei bambini e delle maestre», e una scelta di «buon senso», il Pd è di tutt'altro parere. Secondo il ministro ombra dell'Istruzione Mariapia Garavaglia, «c'è da ritenere che il premier non sappia bene di cosa stia parlando». «Siamo convinti - ha dichiarato - che per i bambini non sia in nessun modo educativo vedere il proprio vicino di banco sottoposto a un trattamento discriminatorio che lo potrebbe segnare per sempre». Anche le sue colleghe di partito Albertina Soliani e Sandra Zampa pensano che il presidente del Consiglio non sia ferrato in materia. «Nel merito - hanno osservato - non sa di che cosa parla. È evidente che anche i bambini stranieri imparano meglio e più velocemente la lingua italiana stando insieme ai bambini italiani, così come i bambini italiani imparano meglio matematica e scienze stando insieme ai bambini cinesi». «Le classi ponte pensate dalla Lega sono una proposta vergognosa per un Paese civile», ha affermato Jean-Leonard Touadi, parlamentare del Pd di origine congolese. E Piergiorgio Bergonzi, responsabile scuola del Pdci, ha messo in evidenza l'inopportunità da parte di Berlusconi di celebrare la giornata dell'infanzia, «dimostrando come si possa calpestare il più sacrosanto diritto dei bambini e delle bambine: quello di parlare, imparare, giocare, crescere e vivere insieme». Plaude, invece, alla sortita del premier la Lega. «Le classi di inserimento sono una proposta di buon senso che dovrà servire a bambini, ragazzi e insegnati per facilitare il processo di integrazione. Chi dice che sono discriminatorie - ha detto il presidente dei deputati della Lega Nord Roberto Cota - è prigioniero di una vuota ideologia e non vuole risolvere i problemi». Per la senatrice Irene Aderenti, della Lega, il provvedimento «va nella direzione di altri paesi europei». A fianco di Berlusconi si schiera anche Gabriella Carlucci, vicepresidente della commissione bicamerale dell'infanzia: «La sinistra, come al solito, sa fare soltanto becera propaganda e irresponsabile disinformazione». E difende la proposta anche Francesco Pasquali (Giovani Forza Italia): «La sinistra è totalmente estranea alla cultura dell'integrazione. Non si può affrontare il processo di accoglienza ed ambientazione nel nostro Paese, lasciando che tutto si sistemi da sè - prosegue Pasquali - quando poi i fatti ci dimostrano che il rischio di sopraffazioni e violenze è alto, anche a scuola. Le classi ponte sono un modo efficace per far sì che le differenze possano confrontarsi ed affiancarsi gradualmente». Il testo approvato lo scorso 15 ottobre impegna il governo a «rivedere il sistema di accesso degli alunni stranieri alla scuola di ogni ordine e grado, favorendo il loro ingresso, previo superamento di test e di specifiche prove di valutazione». Per gli studenti che non dovessero superare i test di ammissione sono appunto previste le «classi-ponte» che «consentono agli studenti stranieri di frequentare corsi di apprendimento della lingua italiana, propedeutiche all'ingresso degli studenti stessi nelle classi permanenti».

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