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Confindustria e Abi alzano le barricate

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La stretta di mano tra Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, e Corrado Faissola, presidente di Abi, è avvenuta alla presenza dei principali rappresentanti degli istituti di credito nazionali, Corrado Passera (Intesa Sanpaolo), Alessandro Profumo (Unicredit), Giuseppe Mussari (Mps) e Luigi Abete (Bnp-Bnl). L'obiettivo: ridare fiducia al sistema, dando un segnale forte al mercato e alle imprese, tanto che il tavolo sarà esteso all'ambito territoriale, con un confronto diretto tra le varie associazioni industriali e i rappresentanti del mondo bancario locale. «Abbiamo deciso di lavorare insieme - ha esordito la presidente Marcegaglia commentando i lavori della mattinata - per tornare alla normalità, raffreddare gli animi ed uscire da una situazione di panico, creando un tavolo strutturale, non un incontro spot, tra Abi e Confindustria». Una vera e propria «alleanza non contro qualcuno - ha sottilineato Faissola - ma per il bene di tutti». Il numero uno dell'Abi ha poi chiarito la necessità di «ridare fiducia già nei prossimi giorni sia sulla possibilità di superare questa crisi sia i periodi non facili che seguiranno». La preoccupazione dunque non è tanto sull'oggi, ma sui prossimi mesi: «In agosto - ha indicato la presidente degli industriali, accompagnata dal dg Maurizio Beretta e dal presidente della Piccola, Giuseppe Morandini - c'è stato un aumento del credito erogato alle imprese, ma il tema della riunione è stato la preoccupazione per i mesi a venire». Tra gli interventi concordati, Marcegaglia ha indicato «l'allargamento a tutte le province italiane dei tavoli locali tra le associazioni industriali e il sistema bancario, per un monitoraggio continuo e una segnalazione di eventuali problemi legati all'erogazione dei crediti in tempo reale». C'è poi il problema dei crediti verso la pubblica amministrazione che «sono pari a 60-70 miliardi - ha detto Marcegaglia - pagati con ritardi fino a 300 giorni».

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