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«Proteggeremo i risparmiatori»

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Nicolas Sarkozy, presidente di turno dell'Ue, chiede «calma e sangue freddo». Nella dichiarazione letta all'Eliseo i 27 dell'Ue ribadiscono il loro impegno a difesa di risparmiatori e banche e insistono sulla necessità di un maggiore coordinamento e di una maggiore cooperazione nel decidere le misure anti-crisi, ma i singoli Paesi del Vecchio Continente sembrano proseguire in ordine sparso, non senza malumori. Capitali europee divise anche sulla proposta di creare un Fondo europeo per il salvataggio degli istituti di credito, voluta da Parigi, rilanciata ieri dal premier Silvio Berlusconi, ma fortemente osteggiata da Berlino e Londra. A richiamare gli Stati europei all'ordine è il commissario Ue agli affari economici e monetari, Joaquin Almunia, che mette in guardia da «soluzioni unilaterali che possono avere ripercussioni negative». Nel mirino soprattutto la mossa antipanico decisa dal governo di Angela Merkel, che si è detto pronto a garantire tutti i depositi bancari dei risparmiatori tedeschi, senza limiti di sorta. Una strada seguita anche da Austria e Portogallo e che fa infuriare soprattutto il Regno Unito, col premier Gordon Brown che ha chiesto chiarimenti a Berlino. Almunia ha voluto sottolineare che «bisogna coordinare prima le risposte da dare, garantendo un approccio comune europeo», ma malgrado questo l'Antitrust Ue non ha potuto far altro che dare un sostanziale via libera al piano Merkel, sottolineando come nell'operazione non si intravedrebbe alcuna distorsione della concorrenza. Così come aveva fatto per le nazionalizzazioni della britannica Bradford & Bingley, della belga-olandese Fortis e della franco-belga Dexia. Il commissario Almunia è stato praticamente l'unico a parlare arrivando nel pomeriggio a Lussemburgo per la riunione dell'Eurogruppo, una delle più delicate degli ultimi anni. Per il resto bocche cucite. Dal presidente dei ministri di Eurolandia, Jean-Claude Juncker, a quello della Bce, Jean-Claude Trichet. Non parla nemmeno il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ma poco prima il premier Silvio Berlusconi asveva detto che avrebbe rilanciato rilanciato sul tavolo dei colleghi europei la proposta di un Fondo comune europeo sulla falsa riga del maxi-piano di salvataggio adottato dagli Usa. Ma le risposte finora arrivate non sembrano incoraggianti. Scontata quella di Berlino: «Italia e Germania hanno posizioni diverse» , ha dichiarato un portavoce del cancelliere Merkel. E per il ministro spagnolo dell'Economia, Pedro Solbes, «un piano alla Paulson nell'Ue sarebbe molto difficile da realizzare». Di concreto, invece, nell'ordine del giorno dell'Eurogruppo ci sarebbe la proposta di alzare la soglia europea per garantire i depositi bancari, finora fissata a 20.000 euro, che però in Italia sale a 103.000 euro. Resta l'appello congiunto che i governi dell'Unione europea rivolgono ai mercati e ai risparmiatori, nella speranza di attenuare l'impatto devastante che la crisi dei mutui sta avendo sulle Borse del Vecchio Continente, addensando le nuvole anche sulle prospettive dell'economia.

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