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Tonfo delle Borse

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Le borse europee hanno bruciato, nella sola seduta di ieri, 125 miliardi di euro di capitalizzazione. Il FtSe 100 di Londra ha ceduto il 3,92%, Il cac 40 di Parigi il 3,78% e il Dax di Francoforte il 2,74%. A Milano l'SP/Mib ha perso il 3,66%. Tra i bancari Unicredit, che nel corso della giornata era arrivata a cedere il 6,3%, ha lasciato sul terreno il 3,07%, Intesa Sanpaolo il 2,94%, Bpm il 7,01% e Mediobanca il 2,4%. Il problema che molti si pongono ora è quale sia il rischio "contagio", capire cioé se il crollo di Lehman possa innescare un effetto domino non solo negli Usa, ma anche in Europa. Per quanto riguarda le banche italiane il contagio in senso stretto dovrebbe essere escluso. Di questo parere sono, tra gli altri, gli analisti di Kbw che, in un report sulle conseguenze del crack di Lehman sul comparto bancario europeo, hanno sottolineato come le banche italiane dovrebbero reagire meglio di quelle europee in virtù della minore esposizione ad asset "tossici" (in particola modo legati al settore Real estate) e dell'assenza di una bolla immobiliare nel Paese. La sostanziale tranquillità delle banche italiane rispetto alla crisi finanziaria innescata dagli Stati Uniti che ha contagiato anche grandi colossi del credito europei è stata ribadita recentemente dal Governatore di Bankitalia Mario Draghi. Prima dello scoppio della crisi gli istituti di credito italiani spesso erano derisi, e accusati di appartenere a un'altra epoca, per la loro scarsa (o nulla) operatività sugli strumenti finanziari cosiddetti sintetici. Oggi quella presunta arretratezza si è rivelata salvifica. Più complessa la situazione sul versante macroeconomico. La crisi di Lehman impatterà in maniera consistente sul pil americano e, più lievemente, su quello inglese. Le conseguenze, inevitabilmente si faranno sentire a cascata anche nelle altre economie europee. Un aspetto che potrà interessare immediatamente le banche italiane sarà l'eventuale esposizione diretta a Lehman. Il primo a parlarne è stato Alessandro Profumo che ha sottolineato come l'esposizione di Unicredit "è molto limitata". Più complesso da valutare il contagio "ambientale" che potrà causare il fallimento di Lehman. La comunità finanziaria è globale e quindi uno tsunami del genere porterà conseguenze inevitanili in tutto il mondo, non fosse altro che sulla facilità di accesso al credito. "C'è chiaramente preoccupazione per l'impatto che questo fallimento potrà avere sui mercati perché è un fatto assolutamente nuovo, inimmaginabile per tutti noi", ha spiegato ancora Profumo aggiungendo che "il dollaro si era rafforzato e i fatti odierni potrebbero nuovamente farlo indebolire. E certamente questi sono fatti che sull'economia reale avranno un impatto non positivo".

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