Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Dalla bicameralina Udc-Ps ad un tavolo permanente

default_image

  • a
  • a
  • a

Una due giorni organizzata con lo scopo di tentare un dialogo su un obiettivo importante e prossimo nel calendario del Pdl. Durante la «bicameralina», sempre a porte chiuse, diversi gli spunti emersi. Sui magistrati, per esempio, Marco Di Lello, coordinatore nazionale del Partito socialista, ha proposto di aumentare il numero delle udienze tenute: «Se un magistrato facesse più udienze in una settimana, sicuramente i tempi della giustizia sarebbero più celeri». Altra proposta: «Stabilire il limite massimo per i tempi di giudizio di 30-36 mesi - spiega Di Lello - per avere la conclusione di una causa civile di primo grado. Superato questo limite, il magistrato può essere sanzionato». Sull'esigenza di una Riforma, alla fine sembrano essere tutti d'accordo, la questione è come farla. «Quella della Giustizia è la riforma delle riforme da fare nel nostro Paese. Ci sono 15 anni di scontro tra politica e magistratura e non è più accettabile», spiega il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa. Su modifiche per i cittadini, Anna Finocchiaro puntualizza «il Pd non solo è disponibile ma prodigo di idee», ma è «del tutto contrario a toccare la Costituzione». Linea espressa anche dal segretario del Pd, Walter Veltroni, al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un colloquio avuto ieri al Quirinale. In materia di Giustizia il Pd è pronto a mettere in discussione le certezze del passato, dice il capogruppo democratico alla Camera Antonello Soro, a confermare che nelle file del partito guidato da Veltroni qualcosa continua a muoversi. Niccolo Ghedini, parlamentare del Pdl e avvocato di Berlusconi aggiunge: l'importante è individuare «un metodo di lavoro per decidere in tempi brevi quali siano i punti condivisi». Grande soddisfazione per l'esito della «bicameralina» è espressa sia dai socialisti sia dai centristi (alla vigilia del loro convegno nazionale, che si aprirà la prossima settimana a Chianciano). Sull'Udc «ponte» tra Pdl e Pd Pier Ferdinando Casini precisa che il partito «non ha la vocazione mediatoria, ma certamente ha buon senso. Riteniamo che il Parlamento non sia uno scontro tra uomini primitivi che all'arma bianca devono litigare necessariamente su tutto.. Su temi come questi bisogna superare le incomprensioni e mettersi intorno a un tavolo a discutere». Gia.Ron

Dai blog