
Fabris offre l'appoggio al Pdl. «Mastella voleva la moglie in lista»

C'è anche Pasquale Giuditta, cognato di Clemente Mastella. Con lui sono rimasti sino agli ultimi giorni di Pompei. Anche dopo. Hanno resistito. Poi è crollato davvero tutto. E ora offrono il loro appoggio al Berlusconi. Non saranno tanti voti, ma il valore simboli è alto. Fabris poi scende nella hall dell'albergo e spiega: «Abbiamo voluto spiegare come sono andate veramente le cose. Noi avevamo proposto a Clemente di fare come Pannella, di fare un passo indietro e lasciare che otto o nove di noi potessero ritornare in Parlamento. Si poteva fare». E cosa è successo? «Lui, Clemente - spiega Fabris - ha detto: O ci mettete in lista mia moglie o mio figlio. Altrimenti non se ne fa nulla. Ovviamente, è saltato tutto. Assurdo. E adesso ci ha pure espulso dal partito. Capito? Ha espulso me, che ho difeso sua moglie in carcere». L'incontro è una piccola svolta. Un altro pezzo abbandona Mastella sempre più solo. Per Fabris c'è pronto un posto nel governo. Non si sa in quale posizione, forse sottosegretario ai Trasporti. F.d.O.
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