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Corruzione, Pecoraro Scanio indagato anche a Roma

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Il capo del dicastero è dunque indagato in due palazzi di Giustizia con le stesse accuse: corruzione e associazione per delinquere finalizzata a compiere reati contro la pubblica amministrazione. L'iscrizione sul «modello 21», avvenuta a Roma, è arrivata in seguito all'invio da parte dei magistrati di Potenza degli atti che contengono le indagini svolte in questi anni dal pm Henry John Woodcock. Secondo quest'ultimo, infatti, sarebbe emerso un presunto scambio di favori tra imprenditori del settore dello smaltimento dei rifiuti e il Ministro, e in particolare la concessione di favori e appalti da parte di Pecorario Scanio in cambio di viaggi gratuiti effettuati sia nel Belpaese, sia all'estero. Nelle prossime ore, comunque, il procuratore capo di Roma, Giovanni Ferrara, affiderà il fascicolo d'inchiesta a un sostituto procuratore che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione, che avrà il compito di esaminare oltre dieci faldoni, nei quali sono contenute anche molte intercettazioni telefoniche. L'inchiesta nei confronti del ministro dell'Ambiente è iniziata durante una serie di indagini svolte dal pm di Potenza, che hanno portato due anni fa prima all'arresto di Vittorio Emanuele di Savoia e poi a quello di Fabrizio Corona, avvenuto lo scorso anno. Ascoltando le intercettazioni, che facevano riferimento a conversazioni di un imprenditore di Policoro attivo nel settore del trattamento dei rifiuti, sarebbe venuta alla luce la vicenda che ha convinto il magistrato Woodcock a indagare su Pecoraro Scanio e su alcuni dirigenti del Ministero. Le carte che sono ora al vaglio della procura di Roma saranno esaminate per poter verificare se ci siano o meno aspetti di competenza del Tribunale dei ministri e se inoltre vi siano atti di competenza della stessa magistratura romana. In caso contrario, i pm capitolini potrebbero rinviare al mittente i numerosi faldoni. «Una tempistica ad orologeria, non accettiamo pseudo intimidazioni - ha dichiarato l'avvocato del Ministro - noi abbiamo fiducia nella magistratira ma servirebbe più attenzione. Perché far uscire queste notizie senza neappure mandare un avviso di garanzia una settimana prima del voto? Si poteva aspettare».

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