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Mussolini-Santanchè, zuffa sui tacchi.

Mussini - Santanchè

Scontro al vetriolo tra le due deputate. L'appiglio è il tema «Berlusconi e le donne»

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Uno scontro che è andato avanti per tutto il pomeriggio in una spirale polemica. Il battibecco tra le due deputate è scoppiato per colpa di un uomo: Silvio Berlusconi. Il Cavaliere è stato l'involontario provocatore della bagarre. La Santanchè ha invitato le donne «a non votare Berlusconi perché non ha rispetto per le donne e ci vede solo orizzontali, mai verticali». Immediata la reazione di Alessandra Mussolini: «È una donna politicamente orizzontale, stia zitta». E non si è fermata qui. Ha sottolineato che «è sempre stata protetta a discapito del merito. Prima con un posizionamento d'onore nel listino bloccato, dietro a Fini e ora scelta come candidato premier da un protettore politico. Non sta certo a me difendere Berlusconi, del quale sono note la galanteria nonché il rispetto delle donne in politica come nella società. Fossi in lei eviterei di cercare la polemica con lui su questo argomento: rischia il grottesco». La Santanchè non se l'è tenuta e ha replicato a tono: «Abbiamo visioni diverse. A me non piace parlare male delle donne. Ma vorrei sapere cosa pensa suo nonno di Alessandra Mussolini. Penso che si rivolterebbe nella tomba a vederla fare la valletta di chi ha definito il fascismo il male assoluto». Di rimando la Mussolini: «Proprio stanotte ho sognato mio nonno Benito e mi ha detto cosa pensa di lei. Dopo che Fini parlò del fascismo come male assoluto la Santanchè venne eletta senza un voto grazie a Fini. Qualcuno le spieghi che non è necessario parlare quando non ci si rende conto di dire fesserie». E sempre sull'interpretazione dei sogni la Santanchè ha incalzato l'avversaria usando questa volta una lettera: «Te lo rivelo io cosa ti ha detto il nonno Benito in sogno. Mia amatissima nipotina dovevi essere proprio tu e non la Santanchè a ricordare agli italiani che senza Mussolini non ci sarebbero stati il salario garantito, l'Inps, i diritti per le donne, Cinecittà, Marconi, Pirandello, D'Annunzio, la grande architettura e le grandi bonifiche. Ti perdono mia carissima Alessandra perché non sai quello che fai e con chi stai anche perché senza Mussolini neppure il tuo Fini sarebbe mai esistito politicamente». Ma la Mussolini a sentir parlare del nonno è andata su tutte le furie. «Quando lei organizzava scodinzolante convegni a favore dell'ingresso di An nel Ppe e il suo attuale capo pensava al Laziogate, io venivo eletta con oltre 130.000 preferenze in Europa. Non giochi con il fascismo. Non basta una lettura veloce del Bignami o un appunto scritto da altri per poterne parlare ad una abituata al Billionaire».

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