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Doveva essere uno dei suoi punti di forza, l'asso nella ...

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Montezemolo ha aperto il terzo giorno di consultazioni a Palazzo Giustiniani presentandosi assieme ad una delegazione delle associazioni firmatarie del manifesto per la governabilità. Con lui i rappresentanti di Confcommercio, Confcooperative, Confagricoltura, Confartigianato, Cna, Confesercenti, Lega Coop e Casartigiani. Un'ora di faccia a faccia e, alla fine, la consueta conferenza stampa. Il presidente di Confidustria, portavoce della delegazione, è perentorio: «Il nostro discorso è per il bene comune del Paese sia che ci siano le condizioni politiche, sia che non ci siano, come noi crediamo». «Gli spazi mi sembrano veramente pochi - insiste -. Per questo se per lunedì o martedì non dovessero esserci le condizioni non bisogna perdere tempo: si facciano le elezioni il giorno dopo. Purtroppo ci dispiace che il Paese sia costretto ad andare a nuove elezioni nelle stesse condizioni». Ma Montezemolo non si scoraggia e, pur criticando una classe politica che «ha dato in questi ultimi mesi un pessimo esempio», guarda al futuro. E lancia un appello: «La politica ha spesso chiesto a noi qualità. Oggi noi chiediamo altrettano alla politica. Da troppi anni viviamo in un Paese che non ha eguali al mondo per incapacità di decidere, per rissosità. Un Paese in cui ci sono 40 forze politiche in Parlamento». Per questo no a «soluzioni raffazzonate», basta con «la politica lontana dai cittadini» e con «una campagna elettorale che in pratica va avanti dal 2004». La soluzione, per il numero uno di viale dell'Astronomia è chiara: «È auspicabile che, chiunque dovesse vincere le elezioni, guardi alla prossima legislatura come ad una legislatura costituente». Serve un Governo che abbia come «priorità la governabilità e la crescita dell'economia». Insomma, serve un cambio di passo. Un messaggio che viene rilanciato anche dalle altre confederazioni. Per il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli «ci sono margini ristrettissimi per fare la riforma elettorale. Per questo, se non ci sono le condizioni, si vada alle elezioni anticipate. L'importante è che quel filo del confronto che si era iniziato a stabilire venga salvaguardato anche nella prossima legislatura». Meno pessimista il leader di Confartigianato Giorgio Guerrini che si augura che, alla fine, «prevalga il senso di responsabilità delle forze politiche e si trovi rapidamente la sintesi». E sulla necessità di fare in fretta per garantire la governabilità del Paese insistono anche Cna, Confagricoltura e Confcooperative. Ma la «defezione» delle imprese non sembra preoccupare eccessivamente Franco Marini. Il presidente incaricato ritiene che ci sia ancora uno «spiraglio aperto»: «Se fosse chiuso starei in vacanza, invece lavoro anche lunedì». Anche perché, nonostante i distinguo, Marini sottolinea che «tutti hanno unanimemente riconosciuto la necessità di un passaggio di cambiamento dell'attuale legge elettorale». Insomma la partita è tutt'altro che chiusa.

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