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La Cisl scende in campo: «Il governo non va interrotto»

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È molto esplicito il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni alla vigilia dell'incontro con il presidente del Senato Franco Marini. Non è irrituale che Marini incontri le parti sociali prima di formare il governo? «Non è affatto irrituale che Marini voglia sentire tutte le associazioni del sociale. Peraltro queste forze sociali sono convergenti sulla necessità di non interrompere la legislatura e convinte che è indispensabile un governo non solo per affrontare la riforma elettorale ma anche per restituire quel potere dimezzato che è la preferenza. Oltre a questo c'è la partita economica e sociale. Tutti concordano nel dire che siamo entrati in una situazione emergenziale. Mi riferisco ai salari e al notevole peso esercitato dalle tasse. È necessario andare incontro a questa esigenza pena l'interruzione pericolosa del rapporto con la gente. Queste argomentazioni sono state al centro del saluto di fine anno del presidente Napolitano che ha avuto un coro di consensi. È necessaria una continuità di governo: peraltro non siamo nemmeno a due anni di legislatura e sprecare tempo per la campagna elettorale sarebbe letale per l'economia e la situazione sociale. Inoltre con questa legge elettorale si rischia di perpetuare l'ingovernabilità». Questo significa che si è creato un fronte ostile alla richiesta del centrodestra di elezioni subito? «La mia riflessione non vuole essere di parte in nessun modo. Bisogna mettere fine a questo bipolarismo contrappositivo per cui o le riforme non si fanno o quando si fanno chi viene dopo le cancella». Ma il mandato che Marini ha avuto riguarda solo la legge elettorale non gli interventi dell'economia. «A me non importa quello che sta facendo la cittadella della politica, io faccio un discorso logico, non mi interessa la fattibilità. Sarebbe meglio un governo di larga intese per afrontare i mali economici, riformare le istituzioni e le regole elettorali e ricreare un rapporto di fiducia con gli elettori che pensano di essere usati solo per le competizioni. Bisogna recuperare il senso della politica che è di servire i cittadini». Anche l'opposizione dovrebbe collaborare con Marini? «Le forze maggiori dei due poli devono collaborare e costruire le basi per le riforme delle istituzioni e del sistema economico. Mentre si discute l'Italia sta morendo. Chi la pensa diversamente se ne assuma la responsabilità. Non si può agire come in una bisca e giocare d'azzardo perchè qui a repentaglio non c'è un patrimonio privato ma quello degli italiani». Cosa chiederà la Cisl a Marini? «Chiederò di non interrompere la legislatura e di fare un intervento forte sull'economia perchè si stanno incontrando due tifoni, l'inflazione e la recessione che possono devastare l'economia già fragile. Bisogna rendere più solida l'economia. Il che significa meno tasse sui salari e dare agli italiani il segno dell'attenzione che c'è alle loro difficoltà». Vi siete sentiti con Confindustria? «Siamo sulla stessa linea».

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